Avremmo dovuto bombardare Auschwitz? Nel '44 due prigionieri fuggiti dal campo raccontarono la terribile verità sul meccanismo di morte in atto. Le loro rivelazioni misero gli Alleati di fronte a una domanda cruciale.
Nel marzo 1945 nel campo di concentramento di Buchenwald un bambino ebreo di tre anni viene nascosto in una valigia. Gli sforzi per mantenerlo in vita si tradurranno in una metafora degli sforzi messi in atto per preservare l'umanità tra i detenuti.
Hanneli Goslar e Anna Frank, sono due adolescenti ebree di origine tedesca che vivono ad Amsterdam da quando le loro famiglie sono state costrette ad abbandonare la Germania, a seguito dell'avvento al potere di Hitler e la promulgazione delle leggi razziali. La loro amicizia è molto profonda, ma verranno costrette a dividersi, poiché con l'occupazione tedesca, e le conseguenti improvvise sparizioni di amici e parenti, la stessa famiglia Frank si era rifugiata in un piccolo alloggio segreto, ricavato in una soffitta, dove, con tutte le difficoltà relative, passò più di due anni assieme ad altri ebrei. Le due amiche si ritroveranno loro malgrado nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, dove Anna è tra i deportati senza alcun privilegio e dove troverà la morte ad un solo mese dall'arrivo da parte degli alleati, mentre Hanneli, che era tra quelli con privilegi, riuscirà a sopravvivere e a ricordare l'amica morta.
Saul Ausländer è un membro ungherese del Sonderkommando, il gruppo di prigionieri ebrei isolati dal campo e costretti ad assistere i nazisti nella loro opera di sterminio. Mentre sgombra e pulisce una delle camere a gas, Saul vede uccidere dai dottori nazisti un ragazzo che era inspiegabilmente sopravvissuto alla gassificazione. L'uomo, che sostiene che il ragazzo morto sia suo figlio, vuole evitargli la cremazione e dargli una degna sepoltura. A questo scopo si mette alla ricerca di un rabbino.
Tratto dal famoso romanzo di Jerzy Kosinski, The Painted Bird è una pellicola 35mm girata in bianco e nero, una meticolosa evocazione della selvaggia, primitiva Europa dell’Est alla fine della sanguinosa Seconda guerra mondiale. Il film ripercorre il viaggio del Ragazzo, affidato dai genitori perseguitati a un’anziana madre adottiva. Presto, però, l’anziana donna viene a mancare e il Ragazzo rimane solo a vagare per le campagne e a spostarsi tra villaggi e fattorie. Nella sua lotta per la sopravvivenza, il Ragazzo è esposto all’atroce brutalità messa in atto dai superstiziosi contadini locali e assiste alla violenza inaudita dei soldati russi e tedeschi, efficienti e spietati. Al termine della guerra, il Ragazzo è cambiato, per sempre.
Di ritorno a Volterra, sua città natale, una donna sposata è assalita dai fantasmi del passato. Sulla famiglia pesano diverse tragedie, tra le quali la morte del padre, ebreo, deportato dai nazisti in un campo di concentramento. La donna è accusata dal patrigno di aver denunciato il genitore e di aver avuto rapporti incestuosi col fratello. Lei, abbandonata dal marito, tronca ogni legame con i suoi, il fratello, disperato, si suicida.
Jona Oberski, un bambino di 3 anni che vive ad Amsterdam durante la Seconda guerra mondiale. Dopo l'occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato nel campo di Bergen-Belsen insieme a tutta la sua famiglia. Qui Jona passerà tutta la guerra, in una baracca separata dai genitori.