Nel '76 con un gruppo di "videoteppisti" una produzione di numerosi video documenti pressoché inediti sulle lotte e sui comportamenti del Proletariato Giovanile a Milano, Bologna e Roma; autoproduzione indipendente sostenuta da una teoria critica sull'informazione antagonista a quella di Stato, che si opponeva allo spettacolo dominante per "mettere in circolazione nuovi comportamenti e creatività di quelli che erano i nuovi proletarizzati: avevamo bisogno di un cinema che ci indicasse come strappare dei pezzi di vita autentica a quella falsa del capitale, non di ricordi muffiti nelle cineteche per sopravvivere di ricordi".