Amélie cresce in provincia, siamo in Francia. Suo padre è un medico fin troppo originale: visita ogni mese la figlia, che si agita ogni volta, e crede che sia malata di cuore. La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida. Più grande la ragazza va a Parigi. Fa la cameriera e incontra tanta gente. Il 31 agosto 1997 è il giorno decisivo della sua vita: vede in tv il servizio dulla morte di lady Diana, le cade di mano un tappo di bottiglia che finisce sotto una piastrella, dove Amélie trova una vecchia scatola di cianfrusaglie (figurine, la foto di un calciatore, un ciclista di ferro). Si mette in testa di rintracciare il proprietario, che a quel punto avrà una cinquantina d'anni. Lo trova, gli restituisce il "ricordo" e gli cambia la vita.
Rosemary e Guy Woodhouse, una giovane coppia di New York, si trasferiscono in un nuovo appartamento di un palazzo che gode di una cattiva reputazione. I due fanno subito amicizia con i vicini, Roman e Minnie Castevet, una vecchia coppia molto gentile e premurosa nei loro confronti. Da subito però iniziano ad accadere strani incidenti nel palazzo.
Dopo la morte della moglie, Otto, un sessantenne scorbutico e cocciuto, è costretto a lasciare il lavoro che ha svolto per quasi quarant'anni e per questo comincia a pensare di farla finita. Ogni suo tentativo di uccidersi, però, viene sventato o mandato a monte dalle intromissioni dei suoi nuovi vicini, esuberanti e chiassosi, con cui poco per volta finisce per fare amicizia.
Il comandante di marina James McKay, scapolo e non più giovanissimo, innamoratosi (ricambiato) a Baltimora della graziosa ed irruente Patricia Terrill, figlia di un ranchero del West, l'ex maggiore Henry Terrill, rispedisce la fidanzata a casa fin tanto che sistema le sue cose, per poi raggiungerla. Arrivato dopo svariati mesi nel villaggio di San Rafael, nel Nuovo Messico, viene accolto entusiasticamente sia dalla fidanzata che dal futuro suocero, ma non così dal fattore del ranch, Steve Leech, giovane e rude cow boy che nutriva qualche speranza riguardo alla figlia del padrone, vedovo e privo di eredi maschi.
In un piccolo paese della Bassa Padana, Don Camillo, il parroco, e Peppone, il sindaco comunista, si trovano in contrasto, ma finiscono col mettersi d'accordo, lasciandosi guidare dal buon senso. Mentre i rossi festeggiano, in un comizio, la loro vittoria alle elezioni, Don Camillo suona le campane a morte. Però Peppone si prende la rivincita quando può annunciare la prossima costruzione della Casa del Popolo. Don Camillo, che non riesce a completare la costruzione dell'oratorio, si domanda dove Peppone trovi i soldi ma, ripensandoci, ricorda la storia di una cassa militare scomparsa misteriosamente. Messo alle strette, Peppone cede una parte del bottino. Don Camillo si lascia spesso trasportare dal suo temperamento ma poi si pente delle intemperanze e accetta umilmente i rimproveri che gli vengono dal Crocifisso dell'altare maggiore. L'amore d'un giovane comunista per la figlia d'un possidente, fa perdere il controllo a Don Camillo, tanto che il vescovo lo manda un po' in vacanza.
A Blackeberg, un piccolo centro della periferia di Stoccolma, Oskar sogna di vendicarsi del mobbing che subisce ogni giorno da tre compagni di classe. Armato di un coltello immagina di infilarlo nello stomaco di Connie, che dei tre è il più arrogante. Una notte la tranquillità del quartiere in cui vive viene interrotta dall'arrivo di un uomo e di una dodicenne pallida e ambigua che sembra non conoscere freddo e paura. Con l'arrivo dei nuovi inquilini dell'appartamento di fianco al suo, una serie di efferati omicidi iniziano a macchiare il paesaggio innevato e ben presto Oskar scopre che Eli, con la quale nel frattempo ha stretto una tenera amicizia, altri non è che un vampiro imprigionato in eterno in un corpo da bambina.
In un tranquillo quartiere di periferia arriva un gruppo di sconosciuti che si installa in una vecchia casa vittoriana e si comporta molto stranamente. Escono solo di notte, scavano grandi buche sotto la luna e non ricevono visite. Allora Peterson, che è un loro vicino e trascorre le ferie a casa, si lascia convincere a fare un’incursione nella villa. Questa impresa gli costerà cara: rimarrà vittima di un’esplosione, ma lungo la strada verso l’ospedale scoprirà il segreto.
Caterina lascia la provincia con la famiglia e si trasferisce a Roma. Qui, si inserisce con disinvoltura nella vita cittadina, divisa fra l'amicizia con la figlia di un sottosegretario fascistoide e quella con la figlia di due "alternativi" sinistroidi. Virzì, dopo i tentennamenti e la mezza delusione di "My name is Tanino", torna con vigore al suo territorio prediletto, quello della commedia a sfondo sociale e politico. In questo caso la posizione è un po' sfumata, e meno definita che in precedenza: al centro della vicenda, infatti, non è più la lotta di classe o le amarezze della classe operia, ma la vacuità di valori di una gioventù che non sa più a cosa appigliarsi, dato che neppure i genitori offrono certezze condivisibili. Amaro e cinico come solo i maestri della commedia all'italiana sapevano in passato essere, Virzì si candida ad essere il cantore più credibile della crisi di una società che si morde incessantemente la coda, oltre che un ottimo direttore di attori.
Il dottor Norman Spencer e Claire sono felicemente sposati e abitano in una villa sul lago decisamente troppo isolata. Mentre lui lavora su esperimenti genetici, lei sta a casa e sente strane presenze. Il primo sospetto è che il vicino abbia ammazzato la moglie: lo spia col binocolo e ben presto la pista si rivela falsa. Ciò non toglie che in casa c'è "qualcuno" o qualcosa: porte che non si chiudono bene, quadri che cascano senza che nessuno li tocchi e quello strano fumo che esce dalla vasca da bagno...
Alex e Nancy, una giovane coppia di innamorati, va a vivere nella casa dei loro sogni. Ben presto però dovranno fare i conti con la diabolica inquilina del piano di sopra, una vecchietta apparentemente dolce e fragile che renderà la loro vita un inferno.
In Sud Corea, alcune spie nordcoreane, come copertura si fingono una famiglia. Vengono così a contatto con una vera famiglia sudcoreana. Presentato, in concorso, al 31 TFF Torino Film Festival (2013).
Elsa (Shirley MacLaine) ha vissuto gli ultimi sessant'anni della sua vita immaginandosi come Anita Ekberg nella famosa scena della fontana del film La dolce vita di Fellini. Al suo fianco però non c'è nessun Marcello Mastroianni eppure Elsa è convinta che, nonostante l'età, ci sia ancora speranza per l'amore. Fred (Christopher Plummer) è un po' più giovane di Elsa ed è un buon uomo: ha dedicato tutta la sua esistenza a fare ciò che gli altri si aspettavano da lui ma, dopo la morte della moglie, è turbato e confuso. Dopo che la figlia decide di trovargli un appartamento più piccolo, Fred si ritrova a vivere nello stesso palazzo di Elsa e da quel momento tutto cambia. Elsa irromperà nella sua vita come un fulmine a ciel sereno, insegnandogli che il tempo che resta da vivere è prezioso e va goduto fino in fondo.
Jack Lambert, un tranquillo professore di etica, scopre che il suo vicino di casa, il pensionato Max Muller, è stato in passato un criminale di guerra. Convinto che ormai la legge non possa più punirlo, Jack passa all'azione e lo uccide. Tutti però, compresa la polizia, pensano ad un suicidio. La cosa indigna ancora di più Jack che spedisce lettere anonime per spiegare il proprio gesto. Ad un certo punto appare una nuova prova che inaspettatamente dimostra che Max non era il famoso criminale. Schiacciato dal rimorso, Jack sposa allora Inga, figlia di Max. Da lei però, mentre sono in viaggio di nozze, apprende che le accuse erano vere. Di nuovo risollevatosi, Jack confida alla moglie di essere lui l'assassino del padre. Inga consegna Jack alla polizia e il professore si prepara a difendere in tribunale le ragioni del suo crimine.