Un surreale e poetico racconto autobiografico della vita della famiglia palestinese del regista dalla creazione dello stato di Israele, nel 1948, fino ai giorni nostri. Il padre Fuad è in pessima salute per le violenze subite, il piccolo Elia viene sgridato a scuola perché dice che l'America è imperialista, l'anziano vicino di casa ogni tanto tenta di darsi fuoco, la mamma scrive ai parenti emigrati. I ricordi intimi di una famiglia e del tempo trascorso insieme, la vita quotidiana di quei Palestinesi che decisero di restare e che furono etichettati come 'Arabi Israeliani', vivendo da stranieri nella loro stessa patria.
Dal 1937 Richard Sorge lavorò nell'ambasciata tedesca di Tokyo. Fu un sociologo prestato alla politica. In realtà l'origine dell'individuo fu tedesca ma anche russa. Fu quindi coinvolto in missioni di spionaggio per conto dell'Unione Sovietica. Dal 1939, Sorge e Clausen spedirono oltre 141 messaggi radio e numerosi microfilm a Mosca. Venne arrestato il 18 ottobre 1941, dai giapponesi e dagli stessi venne impiccato il 7 novembre 1944.
Per diventare agente della CIA, Evelyn Salt ha fatto giuramento sul suo onore di servire la patria. Quando un disertore l'accusa di essere una spia russa sotto mentite spoglie, Evelyn dovrà dimostrare di essere fedele ai principi per i quali ha giurato. Inizia così la sua fuga, forte della sua esperienza e dei suoi contatti dopo anni di lavoro come agente segreto, durante la quale dovrà dimostrarsi più furba dei suoi colleghi della Cia per evitare la cattura e proteggere il marito.