Carlo Benni, vincitore di alcune gare motociclistiche, lascia la casa di produzione Zetavu per una controversia con l'ingegner Angelini, direttore tecnico ed ex pilota lui stesso, e passa alle dipendenze del suocero Lorenzo, rappresentante di un'altra casa motociclistica. Carlo si innamora di Lucia, figlia del suo ex principale, che lo porta ad abbandonare la moglie e il suocero. Poco prima dell'inizio della gara su strada della leggendaria Milano-Taranto, ma la relazione con Lucia si interrompe. In seguito ad un incidente nell'ultimo chilometro della gara, Benni oltre a perdere la gara su strada viene anche squalificato.

Pietro Mennea è il più grande velocista della storia dell'atletica italiana. Nato da una famiglia modesta, la leggenda vuole che da piccolo Mennea si fosse guadagnato la fama in città sfidando in corsa i “macchinoni” dei ragazzi più ricchi: non c’erano Alfa Romeo o Ferrari che tenessero, Pietro in velocità le bruciava tutte. È l’inizio di una delle storie più vincenti dello sport italiano, con una collezione di medaglie che dai Giochi del Mediterraneo arrivano fino a Europei, Mondiali e Olimpiadi, dove fu il primo a disputare quattro finali consecutive. All'inizio della sua carriera gli è stato trasmesso un insegnamento che non abbandonerà mai nel corso degli anni: contro il nemico si combatte, con l’avversario si compete. E la competizione implica lealtà e rispetto.

Sconfitto dagli australiani nella Coppa America, in cui si è anche giocato la fidanzata, giovane e temerario skipper ci riprova con una nuova imbarcazione. Vince e riconquista la sua bella.

Nel penitenziario di Folsom, in California, un giovane condannato all'ergastolo per avere ucciso il padre, si diletta nella corsa. I dirigenti del carcere si accorgono che è molto veloce, e che potrebbe superare le selezioni alle Olimpiadi per la gara dei 1500 metri. L'allenamento si svolge, tra scontri tra gang, violenze, prevaricazioni. Un film in perfetto equilibrio tra genere sportivo e carcerario.