Il film racconta, attraverso primi piani e chiaroscuri, un viaggio attraverso uomini, donne, bambini del popolo rom che ancora oggi resta per noi misterioso e sconosciuto. Partito per documentare la realtà e il presente, in un paese che porta ancora le ferite della guerra – la Bosnia Erzegovina - il regista fa emergere volti e movenze che ci raccontano di una storia e di una cultura provenienti da molto lontano, la cui bellezza va ad intrecciarsi con un linguaggio cinematografico originale, teso a superare la distinzione tra genere documentaristico e finzione cinematografica. “Adisa”, a modo suo, rappresenta un viaggio al termine della notte. Con una distinzione: la notte, il buio non sono la morte e la follia, ma l’inizio della conoscenza.