Toska (Alin Szewczyk) e Leon (Jan Cieciara) sono i due protagonisti della storia. Frequentano entrambi le scuole superiori e nella prima scena sono nello stesso bagno a fare i conti con la bulimia. Toska è un’adolescente scorbutica e insolente. Cammina in solitaria, percepisce il disagio del suo corpo che cambia, rigetta gli altri e se stessa. La realtà è claustrofobica; per questo si rifugia nelle fan fiction. Leon è un ragazzo introverso e dolcissimo. Si è trasferito da poco in città. Lo osserviamo mentre cerca di inserirsi velocemente nel gruppo. Toska lo nota. Una sensibilità comune, un gioco di sguardi, un percorso condiviso e in salita alla ricerca del proprio sé. Tra i due nasce un’amicizia, che spingerà entrambi ad affrontare le proprie verità recondite, in un misto di accettazione e rifiuto tipici dell’adolescenza.
In Irlanda un militare inglese di colore viene rapito da un gruppo appartenente all'Ira. Durante la sua prigionia l'uomo diventa amico di uno dei rapitori, Fergus. Ma il prigioniero deve essere ucciso e il compito è affidato proprio al nuovo amico, che a tale scopo lo conduce nel bosco. Titubante, si fa sfuggire il prigioniero che finisce sotto la ruota di un camion militare, Fergus riesce a fuggire e raggiunge la ragazza di cui il soldato gli parlava: Dil. L'uomo si innamora, ricambiato, della ragazza.
Marieta è un travestito madrileno che soltanto venti centimetri, quelli del titolo, allontanano dalla felicità. Marieta soffre di una forma di narcolessia che l'addormenta nei vicoli tristi della prostituzione e la sprofonda in numeri musicali, di cui è protagonista esplosiva e naturalmente "castrata". Se lungo i marciapiedi di Madrid Marieta vende il piacere per comprare la piena grazia femminile, in quelli glamour dei suoi sogni danza e canta, in vesti sempre diverse, il meglio della musica leggera europea. La sua vita è popolata da personaggi almodovariani che finiscono per ingombrare a passo di danza la sua fervente attività onirica.