I dipendenti di un negozio di musica indipendente imparano a conoscersi l'un l'altro mentre tentano di tutto per impedire che il negozio venga assorbito da una grande catena.

Un quintetto di giovani amici della sinistra radicale USA invita a cena un camionista che si rivela un bieco nazionalista, fascistoide e violento. Uno dei padroni di casa lo uccide per legittima difesa. Digeriti i rimorsi e seppellito il cadavere in giardino, i cinque cominciano a invitare a cena e a uccidere i peggiori reazionari che gli capitano a tiro. Prima di fermarsi ne ammazzano dieci. Scritta da Dan Rosen, è una black comedy politico-culinaria che non manca di aguzza ironia nel disegno dei personaggi, dei rapporti interni al gruppo (con lo studente nero di giurisprudenza che fa da guru agli altri) e della ludica logica criminale che li guida. Ma il regista esordiente dà l'impressione di non sapere bene come padroneggiare la materia e le sue implicazioni etiche e politiche. Ripetitivo ed equivoco. Un'apprezzabile squadra di interpreti, ospiti compresi. Girato nel 1994.

Jeff Gerber, un agente assicurativo razzista e maniaco del fitness, vive in un tipico quartiere di periferia. Ma il mondo bigotto di Jeff, che deride e molesta le persone di colore dentro e fuori dal lavoro, viene messo a soqquadro quando la sua pelle diventa inspiegabilmente scura durante la notte. Mentre Jeff cerca di venire a patti con questo inspiegabile fenomeno che gli è capitato, diventa presto vittima lui stesso, quando tutti i suoi amici e vicini improvvisamente lo evitano e lo molestano.

Wanda, una donna molto premurosa, si trova a dover affrontare i progetti di matrimonio della figlia incinta, le preoccupazioni di salute della madre, il futuro incerto del figlio e i propri dilemmi sentimentali.