Diretto da Irene Taylor, il doc ci offre uno sguardo crudo e onesto dietro le quinte della lotta dell'iconica superstar contro una malattia che le ha cambiato la vita. Come una lettera d'amore ai suoi fan, questo documentario racconta la musica che ha guidato la sua vita, mostrando al contempo la resilienza dello spirito umano.

Tre anni dopo essere finito dietro le sbarre, il rapinatore armato Jake Blues viene liberato per buona condotta. Ad attenderlo fuori dal carcere c'è il fratello Elwood, una ex fidanzata inferocita, la notizia che l'orfanotrofio dove sono cresciuti sta per essere chiuso e l'illuminazione divina. Convinti di essere in missione per conto di Dio i Blues brothers riuniscono con le buone e le cattive la vecchia band e organizzano un grande concerto benefico mentre fuggono da polizia, una banda di musicisti, il proprietario di un locale e i nazisti dell'Illinois che li vogliono fare fuori.

Eugene "Talent Boy", è un amante della chitarra che vuole diventare un bluesman. Quando scopre che in un ospizio della sua città vive Willie Brown, un grande mito del blues, fa di tutto per conoscerlo. Willie Brown, dopo un primo rifiuto, si lascia contagiare dall'entusiasmo del ragazzo, ed insieme cominciano un'avventura che li porterà nel Mississippi, patria del blues.Eugene sa che Willie in gioventù è stato amico di Robert Johnson, il leggendario musicista che si dice abbia fatto un patto col Diavolo per poter suonare la chitarra come nessun altro al mondo; sa anche che Johnson ha inciso solo 29 canzoni sulle 30 pattuite, e spera che Willie possa insegnargli la canzone perduta. Ma anche il vecchio Willie a suo tempo fece un patto col Diavolo, anche se la sua sorte fu diversa dall'amico Johnson: il ritorno nel Mississippi sarà per lui l'occasione di fare un bilancio della propria vita e...di riaffrontare il Diavolo.

Subito dopo la guerra, la sera stessa in cui la nazione festeggia la vittoria, Jimmy, sassofonista, conosce una cantante, Francine. Si sposano e lavorano insieme, ma quando uno ha più successo dell'altro sono guai in famiglia. Lei diventa una stella di Hollywood e i due si lasciano, tentati, a tratti e senza troppa convinzione, dalla possibilità di amarsi ancora.

Dewey Cox, leggenda del rock'n'roll americano. Nel racconto della sua carriera c'è la storia di un'ascesa, una caduta e una nuova ascesa di un personaggio amato e discusso, le cui canzoni hanno cambiato il volto di un'intera nazione. Nel corso della sua spirale distruttiva nel mondo del rock'n'roll, Cox va a letto con 411 donne, si sposa 3 volte, ha 22 figli (più 14 illegittimi), è il protagonista del suo show personale negli anni settanta, ha amici che spaziano da Elvis ai Beatles, ed è dipendente da qualsiasi droga conosciuta. Nonostante tutto Cox diventa un'icona nazionale, e alla fine conquisterà l'amore di una brava donna, la cantante di supporto Darlene...

18 anni dopo Elwood Blues (Aykroyd) esce di prigione. Suo fratello Jake (Belushi) è morto e la loro orchestra non c'è più. Se n'è andato anche Curtis, loro padre spirituale, lasciando un figlio poliziotto duro e puro. Insieme con un nuovo partner, il gioviale Mighty Mack McTeer (Goodman) e con Buster, orfanello di 10 anni (Bonifant), Elwood si rimette in marcia. Dovrà fare i conti con la mafia russa. Tentativo parzialmente riuscito di continuare un film di culto che nel 1980, con L'aereo più pazzo del mondo inaugurò il genere “catacomico”: ludico, demenziale, goliardico, frenetico, buffonesco, tutto ma non rassicurante e mistificatorio. Quel che c'è di divertente è già visto e quel che ha di nuovo non diverte. C'è tanta musica, d'accordo. Troppa.