Durante la Seconda Guerra Mondiale, la giovane Lenka vive in Jugoslavia assieme al fratellino Mischa. Il piccolo è cieco e, a causa della scomparsa di entrambi i genitori, si affida alle cure della sorella. L'unico aiuto esterno proviene da Ivan, un partigiano dal carattere buono. La ragazza è invaghita di lui e fa di tutto per proteggerlo dai soldati nazisti.

Il piccolo Malik vive con la famiglia a Sarajevo. Suo papà, Mesa, non vi vede mai in casa e tutti dicono che è in viaggio d'affari. Mesa invece è in carcere perché poco in linea con la Jugoslavia stalinista dell'epoca. Poi passa il 1948, arriva lo strappo di Tito e Mesa può finalmente uscire di prigione. Il rientro in famiglia avviene in occasione di una festa e proprio mentre la nazionale di calcio Jugoslava batte quella sovietica.

La giovane Hanna è sorda, straniera in Gran Bretagna, e trascorre con una ripetitività maniacale le giornate solitarie, tra la sua casa e la fabbrica in cui lavora. L'handicap la costringe a servirsi di un apparecchio acustico che, per altro, le è utile per decidere quando non ascoltare i rumori della fabbrica o semplicemente isolarsi dal mondo. Proprio il suo "non rapporto" con i colleghi operai è al centro della scintilla che finirà per cambiarle la vita. Hanna viene infatti convocata dalla proprietà e in pratica costretta, per questioni di "quieto vivere" sindacale, a prendersi un mese di vacanza, dato che dopo anni non si è mai presa né una vacanza né un giorno di malattia.

Seconda guerra mondiale, 1943. Mallory e Miller, gli eroi di Navarone, sono inviati in Jugoslavia alla ricerca di un fantasma del passato.

L'agente segreto Mike Kelles deve ricevere un importante documento dal collega Sam. Questi viene ucciso sul treno fra Salisburgo e Trieste. Mike, anch'egli sul treno, arriva a destinazione. Qui conosce Janine, la fidanzata di Sam, e ritrova la bella Joan, incontrata sul treno, ambedue impegnate nel doppio gioco con i sovietici. La seconda lo aiuta e lui la salva in extremis dalla vendetta dei suoi.