Messico, 1970. Roma è un quartiere medioborghese di Mexico City che affronta una stagione di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante che accudisce marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Cleo è india, mentre la famiglia che l'ha ingaggiata è di discendenza spagnola e frequenta gringos altolocati. I compiti della giovane domestica non finiscono mai, e passano senza soluzione di continuità dal dare il bacio della buonanotte ai bambini al ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa: quello in cui il macchinone comprato dal capofamiglia entra a stento, pestando i suddetti escrementi.

Antwone Fisher incline agli scatti d'ira viene mandato da uno psichiatra della marina per essere aiutato. All'inizio si mostra restio a parlare, ma poi confessa un'infanzia orribile. Attraverso la guida del suo dottore affronta la drammatica infanzia vissuta e inizia una ricerca per trovare i genitori che non ha mai conosciuto.

Eric, un giovane ragazzo al suo primo anno di high-school, sta facendo alcune scoperte importanti su di sé: si accorge di essere attratto dai maschi. Non ha difficoltà a cominciare a entrare nel mondo gay e ad avere le sue prime esperienze, ma quando si tratta di doverne parlare con la madre, arrivano i problemi.

Aggiornata al 1985, è la cinebiografia di Howard Stern, disc-jockey e showman, che alla radio divenne un divo di grande popolarità (fino a venti milioni di ascoltatori) con un programma impregnato di sincerità spudorata e di intemperanze verbali (con orgasmi e peti in diretta). Stern interpreta sé stesso, proseguendo la propria autoglorificazione all'insegna del “politicamente corretto”. “Il grande schermo qui non serve a spiegare, analizzare o storicizzare, ma ad alimentare il gioco ed offrirgli una nuova possibilità”