Un povero vetraio adotta un bimbo abbandonato, crescendolo come se fosse suo figlio.

Nel 2026 in una megalopoli a due livelli gli operai che lavorano come schiavi nei sotterranei sono incitati alla rivolta da un robot femmineo che riproduce le fattezze di una di loro, la mite e pia Maria. L'ha costruito uno scienziato al servizio dei padroni che vuole vendicarsi del potente John Fredersen, dominatore della città. La rivolta provoca un'inondazione che colpisce i quartieri operai finché, sollecitato da Maria, Freder, figlio di Fredersen, fa da mediatore tra padroni e operai. È nato un nuovo patto sociale. Realizzato nel 1926 a costi così alti che rischiarono di far fallire la UFA, fu proiettato a Berlino il 10-1-1927. Ne esistono varie copie, ciascuna diversa dall'altra per durata e montaggio.

Skinner (Reginald Denny), un cassiere sottopagato, mente alla moglie Honey (Laura La Plante), raccontandole di aver ottenuto un aumento di stipendio. Eccitatissima, Honey compra per il marito un costoso abito elegante, ma quando egli lo indossa si trova alle prese con molteplici problemi, tra cui il licenziamento. Prima che riesca a darle la cattiva notizia, è trascinato a una festa da ballo nell’hotel in cui soggiorna uno dei suoi clienti più importanti. Alla fine della serata, Skinner con il suo vestito nuovo ha concluso un affare da mezzo milione di dollari ed è diventato socio nella sua vecchia ditta.

Tre camionisti texani vengono a diverbio con uno sceriffo loro vecchio amico e lo stendono assieme ai suoi aiutanti. Devono poi fuggire dallo Stato per evitare rappresaglie. Durante la corsa verso il Nuovo Messico, al terzetto si uniscono molti amici e colleghi, in una carovana che getta lo scompiglio nell'intera contrada. Il gruppo passa il confine, ma il capo decide di tornare indietro per liberare uno dei suoi compari che lo sceriffo è riuscito ad agguantare. Ci riesce e rivarca il confine giocando un'ennesima beffa agli inseguitori.