Le forze di Sauron hanno attaccato la capitale di Gondor, Minas Tirith, nel suo assedio finale contro l'umanità. Tenuto da un debole sovrintendente, quello che una volta era un fastoso regno non ha mai avuto così bisogno del proprio re. Mentre Gandalf tenta disperatamente di spingere lo smembrato esercito di Gondor ad agire, Thèoden si unisce ai guerrieri di Rohan per combattere assieme a loro. Pieno di coraggio e di appassionata lealtà, l'esercito degli umani non riesce però a tener testa alle numerosissime legioni nemiche che giungono su tutto il regno. Ogni vittoria è accompagnata da un grande sacrificio. Malgrado le numerose perdite, la Compagnia si lancia verso la più grande battaglia mai affrontata, unita dall'unico scopo di riuscire a tenere Sauron distratto e dare a Frodo una occasione per portare a termine la sua spedizione...

Bilbo Baggins ha deciso di celebrare il suo centoundicesimo compleanno in maniera molto particolare;alla fine della festa, abbandona parenti, amici, conoscenti e il suo affezionato nipote Frodo, cui lascia ogni cosa. Lo stregone Gandalf insiste perché lo hobbit lasci a Frodo anche il suo anello magico, su cui intende tenere un occhio vigile e fare alcune ricerche, perché potrebbe celare un mistero più inquietante di quanto non sembri. E così è; quello di Bilbo è l'Unico Anello, l'Anello per domarli, il cuore del potere del malefico Signore Oscuro Sauron, che sta tornando a tessere le sue trame di conquista e distruzione. Per impedirgli di vedere realizzato il suo sanguinoso disegno, l'anello dovrà essere distrutto, cosa possibile soltanto nella fornace di Monte Fato, dove Sauron, secoli prima, lo forgiò.

La Compagnia dell'Anello è divisa, e ogni speranza è riposta ora in Frodo e Sam, che stanno tentando di attraversare non visti i confini di Mordor, tallonati dall'infido Gollum: Aragorn, Gimli e Legolas sono invece sulle tracce di Merry e Pipino, rapiti dagli Uruk-Hai di Saruman e in grave pericolo di vita. Attraverso alterne vicende, raggiungeranno la terra di Rohan e aiuteranno il Re Theoden nella sua guerra contro il traditore Saruman...

Harry Potter ha tredici anni e deve trascorrere ancora una volta le vacanze estive con i terribili zii Dursley, i suoi unici parenti, che hanno un atteggiamento davvero medioevale nei confronti della magia e vivono nel terrore che qualcuno scopra che il nipote frequenta la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tutto fila liscio fino all'arrivo di zia Marge, la prepotente sorella di zio Vernon, che maltratta talmente tanto Harry da spingerlo "involontariamente" a farla gonfiare come un mostruoso pallone che si libra nell'aria. Temendo di essere punito dagli zii (e da Hogwarts, perchè il Ministero della Magia proibisce severamente agli studenti di usare le arti magiche nel mondo dei Babbani), Harry fugge nella notte...

Presi da nostalgia per i loro padroni dai quali sono stati crudelmente separati, due cani e un gatto fanno un viaggio di quasi 400 chilometri attraverso il Canada per raggiungerli.

Ambiziosa versione in animazione della saga (1954-55) di John Ronald Reuel Tolkien. Giovane hobbit della Terra di Mezzo deve gettare nel fuoco della montagna l'anello malefico del Signore delle Tenebre. Mille difficoltà lo attendono.

L'avventurosa e giovane Madeline è molto brava a cacciarsi nei guai, ma è anche fantastica nel risolvere i problemi, e la sua maestra di scuola, Miss Clavel, non la approva troppo. Il problema più grande si presenta quando Lord Covington decide di vendere la scuola di Madeline.

L'anno scolastico è giunto al termine. Il tanto atteso momento delle vacanze è arrivato. Il piccolo Nicolas, i suoi genitori e la nonna partono tutti insieme in automobile diretti al mare. Alloggeranno per qualche giorno all'Hôtel Beau-Rivage. Ben presto, sulla spiaggia Nicolas stringe nuove amicizie: conosce Blaise, che non è in vacanza perché vive lì, Fructueux, a cui piace mangiare di tutto, persino il pesce, Djodjo, che non parla come loro perché è inglese, Crépin, che scoppia a piangere di continuo, e Côme, che vuole avere sempre ragione ed è molto indisponente