Apu vive a Calcutta, ha dovuto smettere di studiare per difficoltà economiche e non riesce a trovare lavoro. Si sposa con Apurna che morirà nel dare alla luce un bambino mentre lui è altrove. Apu, disperato, cercherà di ritrovare il figlio. Nel frattempo è stato assunto come operaio in una fabbrica.
Dopo la morte del padre, Apu si trasferisce con la madre a Benares. Qui cresce e matura, tra le mille difficoltà di Sarbojaya che da sola deve mantenerlo a causa della scomparsa del coniuge Harithar. Dopo aver fatto ritorno nella vecchia casa Apu, oramai maturo e consapevole del suo destino, decide di intraprendere la via dello studio che lo porterà a frequentare l'università a Calcutta. Mentre si trova nella metropoli indiana le condizioni di salute della madre si aggravano: tardivo si rivelerà il suo viaggio verso la casa materna, per salutare il genitore un'ultima volta.
Ansass, giovane contadino di un piccolo villaggio, è soggiogato dal fascino di una donna di città che lo convince a sbarazzarsi della moglie Indre, facendola annegare durante una gita in barca. Ma, sul punto di commettere il delitto, l'uomo si pente. La moglie, spaventata, fugge via. Soltanto in quel momento egli comprende l'amore che Indre nutre per lui. La riconciliazione è scandita da un gioioso viaggio tra i miraggi della metropoli. Ma l'uomo rischia nuovamente di perdere la moglie durante una tempesta alla quale la fragile imbarcazione che li trasporta non è in grado di resistere. Indre riesce però a salvarsi e viene ritrovata svenuta su una roccia da alcuni abitanti del villaggio accorsi in aiuto. Intanto l'uomo respinge la donna di città venuta a cercarlo; quando è ormai sul punto di strangolarla, viene a sapere che la moglie è stata ritrovata sana e salva. Al sorgere di un'alba riconciliatrice, la coppia è di nuovo unita insieme al figlioletto.
Andrew, un attempato gentiluomo inglese scrittore di romanzi gialli, invita nel suo castello, gremito di orripilanti automi, il giovane Milo, un parrucchiere di origine italiana che gli sta portando via la moglie. La moglie non c'è e lo scrittore - che da anni si consola delle infedeltà della moglie con un'amante scandinava e al quale preme soltanto umiliare il rivale - propone a Milo di tirarsi in disparte, in cambio di un bel mucchio di gioielli custoditi nella cassaforte del castello: la sola condizione è che il giovane li rubi. Prestandosi al gioco, Milo inscena un furto in piena regola, accorgendosi troppo tardi d'esser caduto in un diabolico tranello. Il gentiluomo finge di scoprirlo con le mani nel sacco ed estratta una pistola, insensibile alle implorazioni del giovane, gli spara.