Mentre il triste principe di Danimarca si arrovella sulle mura del castello di Elsinore, due bizzarri personaggi che rispondono (alternativamente?) ai nomi di Rosencrantz e Guildenstern si aggirano nei paraggi, impegnati in capziosi esercizi dialettici. E quando il capocomico giunge a corte per allestire la recita escogitata da Amleto, entrambi finiscono per rimetterci - pressoché inconsapevolmente - il collo.

Prima regia shakespeariana di Laurence Olivier per il cinema. La guerra di Enrico V contro i Francesi. Le vittoriose battaglie, il matrimonio con Caterina di Troyes, figlia di Carlo VI... Figurativamente eccezionale, prende le mosse da un teatro elisabettiano ricostruito in studio e, seguendo alla lettera il copione di Shakespeare, si fonde poi magnificamente con un'ambientazione più cinematografica.

L'unione di Othello e Desdemona porta con sé dolore e morte invece che gioia e festeggiamenti. Iago li spia e trama contro di loro, insinuando nel fiero Moro il germe della gelosia: suggerisce perfidamente l'idea che Desdemona ami segretamente Cassio, scelto come luogotenente al posto di Iago stesso. Othello è accecato dal sospetto, che pian piano, sempre fomentato da Iago, si trasforma in ostinata convinzione. La passione lascia il posto solo alla vendetta e alla tragedia. Shakespeare e il suo dramma ritornano per l'ennesima volta in un adattamento cinematografico.

Nel '44 a.C., Giulio Cesare accentra nelle sue mani tutti i poteri militari e civili. Gelosi dei suoi successi ma anche preoccupati per le sorti della libertà romana, alcuni uomini, sobillati da Cassio e Casca, decidono di uccidere il dittatore.