Ben Carson è un ex poliziotto sospeso dal servizio a causa di un incidente, che accetta di lavorare come guardiano notturno alle rovine dei grandi magazzini Mayflower, devastati da un incendio. Ma qualcosa di sinistro si manifesta tra quegli inquietanti resti carbonizzati: nei giganteschi specchi che adornano le pareti si profilano riflessi orribili che lo sconvolgono. Oltre a proiettare tremende immagini del passato, gli specchi sembrano anche manipolare la realtà, dando vita al doppio di chi vi si riflette.

A causa di un guasto alla jeep, un gruppo di ragazzi è costretto a fermarsi in una località sperduta. In aiuto dei giovani accorre il vecchio Slausen, che mostra ai ragazzi il suo personale museo delle cere, con dei manichini fin troppo realistici, costruiti dal fratello Davey. Da quel momento scatta la "trappola per turisti" e sarà una lunga notte di sangue.

Damien Thorn (Sam Neill), l’Anticristo, ha proseguito nella sua carriera, diventando ambasciatore americano a Londra e puntando a successi ancora più importanti (è anche a capo di una potente multinazionale). Per il momento, poiché ritiene che stia per nascere un nuovo Redentore, Damien si dedica a progettare una nuova strage degli innocenti in modo di stroncarne la possibilità. Ma non ha fatto i conti con sette monaci italiani (capitanati da Rossano Brazzi), che si mettono in viaggio per contrastare il Male. Seguito de La maledizione di Damien, ha il pregio di proseguire la storia dell’Anticristo e il difetto di non trovare un modo avvincente per farlo. Fiacco, fiacchissimo. Sam Neill si dà da fare per rendere malignamente attraente il suo Damien, ma il contesto in cui si muove è risaputo e pieno del vetusto armamentario dell’horror “religioso”.