Mosca, gennaio 1996. Boris Eltsin si prepara a candidarsi per il secondo mandato alla presidenza della giovane Federazione russa. I sondaggi sono a una cifra. Una dolorosa transizione economica, la guerra in Cecenia e l'ascesa di gruppi criminali hanno lasciato la maggioranza dei russi insoddisfatta di Eltsin... e disposta a votare per il leader comunista Gennady Zyuganov. Eppure, sei mesi dopo, Eltsin ha vinto le elezioni con quasi il 54% dei voti. Come è successo?

Dalla decisione legale americana della fine del 18° secolo che il modello organizzativo della società d'affari è legalmente una persona, è diventata una forza economica, politica e sociale dominante in tutto il mondo. Questo film prende un esame psicologico approfondito del modello organizzativo attraverso vari casi di studio. Ciò che lo studio illustra è che nel suo comportamento, questo tipo di "persona" si comporta tipicamente come uno psicopatico pericolosamente distruttivo senza coscienza. Inoltre, vediamo la profonda minaccia che questo psicopatico ha per il nostro mondo e il nostro futuro, ma anche come le persone con coraggio, intelligenza e determinazione possono fare per fermarlo.

Il film è dedicato al tema dell'uso delle armi in America, facendo riferimento alle stragi nelle scuole americane, in particolare al massacro della Columbine High School, vicino a Denver e Littleton, nel Colorado, nella quale due ragazzi armati di fucile entrarono nella loro scuola dove uccisero 12 studenti e un insegnante per poi suicidarsi. La realizzazione del documentario ha portato l'autore in giro per gli Stati Uniti, fino alla finale intervista all'ex-attore Charlton Heston, presidente della National Rifle Association (letteralmente Associazione Nazionale dei Fucili in inglese). Spostatosi in Canada per approfondire il tema dell'uso delle armi, Moore giunge alla conclusione che non è l'arma in sé a creare il crimine, ma la paura del crimine stesso che negli Stati Uniti, attraverso i suoi mezzi d'informazione e l'uso politico delle differenze sociali, porta chiunque a diffidare del prossimo, trascinando questi contrasti a forme di difesa personale eccessiva.

Dopo Bowling a Columbine e Fahrenheit 9/11, Michael Moore riprova a scuotere l'opinione pubblica con un nuovo documentario-denuncia. L'obbiettivo di Moore stavolta è il sistema sanitario Americano che costringe migliaia e migliaia di persone a morte certa perché prive di un'assicurazione. Il film è anche un viaggio in altri paesi e altri sistemi sanitari dalla Francia all'Inghilterra, dal Canada a Cuba.

I Friedman sono una famiglia della media borghesia che vive a Great Neck, sobborgo residenziale di Long Island. Il 26 novembre del 1987, giorno della festa del Ringraziamento, la porta della loro casa esplode, fatta a pezzi da un ariete della polizia. Gli agenti irrompono e accusano il capofamiglia Arnold e il figlio più giovane Jesse di atti di pedofilia aggravati da atti di violenza.

Roger è Roger B. Smith, dal 1981 presidente della General Motors, la più grande casa automobilistica del mondo. "Me" è il giornalista Moore, autore di un film in cui racconta come e perché per due anni cercò inutilmente di parlare con il primo per indurlo a far visita a Flint (Michigan) dove la chiusura di undici stabilimenti della GM aveva lasciato senza lavoro trentamila operai.

Scopri come la società Cambridge Analytica è diventata il simbolo del lato oscuro dei social media dopo le elezioni presidenziali americane del 2016.

Renée, una ragazza vivace, viene considerata dalla sua famiglia troppo sovversiva ed è costretta a sottoporsi, fin da giovanissima, a sedute di elettrochoc. I trattamenti segnano profondamente la sua esistenza, portando nella sua vita violenza e dipendenza da droghe, ma anche uno strano legame con suo figlio Jonathan. Girato nellarco di più di 20 anni, è un assemblaggio di registrazioni in Super 8, VHS, fotografie, messaggi di segreterie telefoniche.