La triste realtà della discriminazione di casta viene a galla quando un poliziotto presuntuoso ma onesto si avventura nel cuore dell'India per indagare su un omicidio.

Si dice che ogni investigatore abbia un crimine che lo perseguita, un caso che lo ferisce più degli altri, senza che lui ne sappia necessariamente il motivo. Per Yohan quel caso è l'omicidio di Clara.

Un marito tradito tiene prigioniero l'ultimo amante della moglie e ogni giorno versa in una vasca un po' di acido solforico. Ha intenzione, quando il recipiente sarà pieno, di eliminare il rivale e di distruggerne il corpo. Per fortuna, un cagnolino manderà a monte il diabolico piano.

Quando l'unico figlio di un uomo scompare, egli si reca nella città in cui vive la sua ex moglie in cerca di risposte. McAvoy scelto per interpretare un uomo la cui vita è offuscata dal mistero.

Ispirato alla serie che ottenne un grande successo in tutto il mondo tra il 1984 e il 1994, il ritorno di Miami Vice firmato da Michael Mann si permette oggi ciò che la televisione di allora non poteva proporre al proprio pubblico. Quindi nella vicenda di Sonny e Tubbs, i due poliziotti abilissimi a infiltrarsi in un grosso giro di droga, inserisce violenza ad alta intensità di decibel e una storia di passione che non concede più che tanto alla vista ma offre comunque un buon grado di calor bianco. Michael Mann è un maestro accreditato del genere e con questo remake è consapevole di prendersi un bel rischio. Colin Farrell (bello e inespressivo più di quanto basta) e Jamie Foxx rilevano Don Johnson e Philip Michael Thomas.

Una Venezia bizantina, levantina, orientaleggiante, labirintica come una casbah si trasforma per una coppia di giovani peccatori inglesi in una trappola mortale, manovrata da un'altra, più matura e sadica coppia di coniugi.