Dalle coste mediterranee del Principato di Monaco, sino alla Provenza, passeggiarndo attraverso l'Italia tra un romantico lago di Paese e una escursione sulle vette dolomitiche. . Dal minuscolo Liechtenstein alla Svizzera. Ascolterete la musica a Salisburgo e berrete birra vicino ai castelli bavaresi e vedrete gli splendi laghi sloveni.

ll futuro è dei giovani, mai come in questo documentario questo concetto è stato così vero. Cosa hanno fatto i grandi arrampicatori degli anni 60, cosa hanno fatto i grandi arrampicatori e burderisti degli anni 70, 80 e 90 ... Imprese mirabili ma ... cosa posso fare le giovani generazioni, oggi? Questo è davvero importante. Quanto allenamento? Quanto sforzo? Ma soprattutto quanto è necessario cambiare la propria psicologia per superare limiti prima ritenuti impossibili? Ebbene questo documentario ci apre le porte dei futuri sviluppi dell'arrampicata. Nonché ci dimostra che in ambiente naturale e montano è ancora possibile sviluppare ed esplorare nuove discipline. Ci vuole costanza e ostinazione, ci vuole capacità di andare oltre i propri limiti.

Prima di affrontare l'ascesa degli edifici urbani, Alain Robert era considerato uno dei migliori specialisti nell'"arrampicarsi" delle falesie. La sua passione gli è quasi costata la vita nel 1982, quando una caduta lo ha reso disabile al 66%. All'epoca i medici erano convinti che non potesse più assecondare questa passione. Ciò non gli impedisce, a forza di motivazione e allenamento, di scalare ad oggi più di 170 edifici in giro per il mondo, e di salire in solitaria vie tecniche al suo massimo livello, come "La Nuit du Lézard". (8a+) a Buoux (Francia), dove ecco "L'Ange en Décomposition", nel 1991, un percorso mitico nelle Gorges du Verdon.

La ricostruzione di un’audace salvataggio, per il debutto alla regia di Reinhold Messner. Settembre 1970: Gert e Oswald – due studenti austriaci, decidono di partire per il Kenya, dove intendono scalare il monte omonimo. Al momento di tornare indietro, però, Gert precipita, rimanendo gravemente ferito. Ha così inizio una delle storie di salvataggio in alta quota più avvincenti della storia dell’alpinismo, un’impresa durata nove giorni che Oswald ha trascorso interamente al fianco dell’amico.