Siamo nel 1917 in piena prima guerra mondiale. Gli Apperson sono una grande famiglia patriottica americana. Il capofamiglia possiede una fabbrica e si è fatto da sé. I due figli sono molto diversi tra loro. James è un lavativo, mentre Harry è un grande lavoratore. Alla dichiarazione di guerra il padre dà un ultimatum a James ma il ragazzo, precedendolo, si è arruolato in giornata. In Francia si innamora di una bella ragazza.
Hannah, figlia maggiore di genitori che lavorano nel mondo dello spettacolo e sposa devota, madre amorevole e attrice di successo. Oltre ad essere la spina dorsale emotiva dell'intera famiglia, Hannah rappresenta l'unico vero sostegno per Lee e Holly, sue sorelle senza aspirazioni, quasi risentite di aver maturato per lei un'autentica dipendenza.
Joseph K., giovane impiegato di banca, apprende di essere accusato davanti a un misterioso tribunale, ma non sa perché: non gli si dice quale sia il capo d'imputazione.
L'amore tra una ragazza benestante e uno studente ribelle di Los Angeles che ruba un aereo alla ricerca della libertà. Finale profetico esplosivo in forma di apocalisse capitalistica. La sproporzione tra idee e apparato figurativo, tra esilità della storia e terribilità della conclusione irritò la critica americana, ma l'esilità (la superficialità) non è soltanto della storia: è l'invenzione registica che bisogna mettere in discussione, è la pregnanza figurativa che manca, sostituita da una compiaciuta lussuria fotografica (Alfio Contini). È il film di un provinciale che punta al grandioso. Sam Shepard collaborò alla sceneggiatura. Una buona colonna rock con (fra gli altri) Pink Floyd, Grateful Dead e Rolling Stones.
Lucia e Paolo sono una tranquilla coppia borghese con due figli studenti, Odetta e Pietro. In casa vive anche la domestica Emilia. Poi arriva un ospite che diventa il centro dell’attenzione, e non solo platonica, di tutta la famiglia. Sarà il principio della fine: il padre lascia la fabbrica agli operai, la madre si scopre ninfomane, la figlia impazzisce, il figlio si dà all'arte e la cameriera muore in odore di santità…
D’Artagnan è appena arrivato a Parigi per arruolarsi nei moschettieri e si mette subito nei guai con le guardie del cardinale, animate da storica rivalità; lo salvano tre colleghi, Athos, Porthos e Aramis, dei quali diventa amico per la pelle. Gli intrighi di Richelieu e di Milady stanno per rovinare la reputazione della regina, ma i moschettieri mettono a repentaglio la propria vita per recuperare i gioielli che la regina aveva regalato all’amante.
Il severo e inappuntabile collegio femminile "Marcia Blaine" di Edimburgo apre ufficialmente l'anno scolastico 1932. Nel corpo insegnante si distingue la signorina Jean Brodie, una matura docente con molte idee sulla vita, alquanto personali e non tutte ortodosse. Le sue allieve l'adorano, poi la temono, ma sostanzialmente restano piuttosto turbate.
Anwar El-Ibrahimi, ingegnere chimico di origine egiziana, scompare misteriosamente durante un volo diretto dal Sudafrica a Washington D.C, dove risiede ormai da tempo. Mentre sua moglie Isabella, cittadina americana, lo cerca disperatamente, l’analista della CIA Douglas Freeman, si ritrova coinvolto in uno spietato interrogatorio ai danni dell’uomo, sequestrato dagli agenti federali e trasferito in una prigione segreta oltreoceano. L’accusa è di presunta complicità con pericolosi terroristi, ma qualcosa non quadra e l’ostaggio potrebbe essere innocente. Come riuscire a liberarlo?
Reno Davis (George Peppard) è un pugile professionista che, però, cerca di vivere scrivendo, ma, non riuscendo a guadagnare granché, accetta di fare da tutore ad un bambino di otto anni. Leschenhault (Orson Welles), invece, è un criminale antidemocratico e razzista che vuole conquistare almeno la Francia e le sue ex colonie, ma Reno Davis lo contrasterà.