Nel XVII secolo un samurai vagabondo arriva in un villaggio insanguinato dalla guerra tra due clan e, con machiavellica strategia, diventa l'ago della bilancia mettendo gli uni contro gli altri. Splendido film d'azione in chiave ironica e di ritmo snello, ma anche limpida parabola sulla cupidigia del denaro con risvolti ironici e una lontana parentela con Goldoni (Arlecchino servitore di due padroni). Yojimbo (che significa "guardia del corpo") è il modello su cui Sergio Leone ricalcò Per un pugno di dollari e Walter Hill Ancora vivo. Ma, forse, all'origine di tutto c'è Red Harvest (Piombo e sangue, 1929) di Dashiell Hammett.

Hachi è un cucciolo di razza Akita perduto sulla banchina di una stazione da un facchino sbadato. Approdato in America dal lontano Tibet, Hachi è raccolto dall'abbraccio amorevole di Parker Wilson, insegnante di musica ispirato, marito e padre esemplare. Vincendo le resistenze della moglie, Parker lo accoglie nella sua casa e nella sua vita, scandita dai treni, quello delle otto e quello delle cinque. Hachi, deciso a non perdersi un respiro del suo padrone, lo accompagna ogni mattina al binario e lo attende ogni sera nel piazzale della stazione. Tra una partita degli Yankees e una pallina da baseball mai recuperata, Parker e Hachi condividono il divano, la vasca da bagno e le stagioni. Un avvenimento traumatico interromperà quel quotidiano (stra)ordinario ma non piegherà la fedeltà di Hachi verso l'impegno preso. Aspettare il ritorno e le carezze di Parker.

Ricostruzione di uno di quegli episodi storici di cui i libri non parlano: nel 1839, 53 schiavi neri del vascello spagnolo "Amistad", in viaggio verso Cuba, riescono a liberarsi e fanno rotta verso l'Africa, ma sono bloccati da una nave americana e mandati sotto processo per pirateria e l'assassinio dell'equipaggio. Parte come un film d'avventure e diventa un dramma giudiziario: si scopre che i rivoltosi non sono nati schiavi e quindi, secondo la Costituzione degli Stati Uniti, avevano il diritto di lottare per la loro libertà (abolita nel Regno Unito nel 1772, la schiavitù esisteva ancora nel Nordamerica).

Alessandria d'Egitto. Seconda metà del IV secolo dopo Cristo. La città in cui convivono cristiani, pagani ed ebrei è anche un vivo centro di ricerca scientifica. Vi spicca, per acume e spirito di indagine, la giovane Ipazia, figlia del filosofo e geometra Teone. Ipazia tiene anche una scuola in cui l'allievo Oreste cerca di attirare la sua attenzione. C'è però anche un giovane schiavo, Davus, attratto dalla sua bellezza e dalla sua cultura. Col trascorrere degli anni la tensione tra gli aderenti alle diverse religioni diviene sempre più palese e finisce col divampare vedendo il prevalere dei cristiani i quali godono ormai della compiacenza di Roma (anche se non di quella di Oreste divenuto prefetto). Guidati dal vescovo Cirillo e avvalendosi del braccio armato costituito dai fanatici monaci parabalani, i cristiani riescono ad annullare la presenza delle altre forme di religione e intendono regolare i conti con il pensiero che oggi definiremmo 'laico' di Ipazia.

Sconfitto in Africa, aderisce a una congiura contro Hitler. Scoperto è costretto al suicidio.Il maresciallo Edwin Rommel comanda l'Africakorps tedesco ed è ammirato, per la sua abilità strategica, anche dal nemico. Viene sconfitto a El Alamein da forze preponderanti ed è nominato vicecomandante delle truppe del Vallo Atlantico. Si unisce ai congiurati che attentano alla vita di Hitler il 20 luglio del 1944, ma il dittatore sopravvive e Rommel viene costretto a suicidarsi per evitare rappresaglie contro la sua famiglia. Avvincente nella sua struttura narrativa abilmente articolata, il film rende merito alla figura del protagonista (pur se nemico), sia come soldato che come uomo. Ottima interpretazione di Mason, sobrio e intenso nel ruolo di Rommel.

La carriera di John Dillinger, specialista di rapine in banca, e la sua lotta con Melvin Purvis, agente dell'FBI implacabile ma cavalleresco. Il duello a distanza si concluse il 22 luglio 1934 a Chicago quando il gangster fu ucciso in una sparatoria. Esordio nella regia di uno sceneggiatore intelligente, è un film senza pietà che rifiuta l'analisi psicologica ed esclude un giudizio morale, con una certa compiaciuta esaltazione del dinamismo della morte violenta.

I Nasi Forati, una tribù di indiani, si allontanano dalla riserva per ritrovare la libertà oltre il confine canadese, ma il governo americano non è d'accordo.

A San Francisco, nel 1928, Hammett, minato dall'alcol e dalla tubercolosi, vive modestamente scrivendo gialli. Lo scrittore viene incaricato di liberare una giovane cinese sequestrata. Intorno alla sua indagine si moltiplicano i delitti, mentre lui finisce per scoprire uno scandalo in cui sono coinvolti grossi nomi.

Fra gli anni '50 e '60, Frank Sinatra riunì una sorta di clan che passò alla storia sotto il nome di "Rat Pack", composto da Sammy Davis jr., Dean Martin, Peter Lawford e Joey Bishop. Oltre all'attività più strettamente artistica (basti pensare a un film come _Colpo grosso_), il "Rat Pack" intrattenne una serie di relazioni sempre più intricate con gli ambienti della politica (i Kennedy), delle istituzioni (l'Fbi) e perfino - in maniera più o meno esplicita - della criminalità organizzata (Sam Giancana, famigerato boss di Cosa Nostra).

Un giovane samurai va alla ricerca di un Ronin per poterlo sfidare a duello e provare il suo valore.