Quentin è un poliziotto, Rennes un artista, Holloway un medico, Worth un architetto, Leaven una studentessa di matematica e Kazan è un giovane autistico. In comune hanno il fatto di essere stati rinchiusi in un cubo labirintico dal quale devono uscire. Provati dal terrore, i sei iniziano a sfogare la propria aggressivitià uno contro l'altro...

Prendete due gioielli del cinema come Vertigo e Rear Window, aggiungeteci lo stile e il talento visionario di Brian De Palma e otterrete Body Double. Al posto del volto ordinario (e insieme straordinario) di James Stewart, c’è quello più impaurito di Craig Wasson, nei panni di Jake, un attore di B-movies in crisi sia sul piano professionale, avendo perso il ruolo di vampiro in un horror a basso costo per colpa della sua claustrofobia, che su quello sentimentale, dopo aver pescato la sua ragazza a letto con un altro. L’amicizia con Sam, un simpatico collega, gli procura un domicilio provvisorio in un lussuoso attico, con vista nell’appartamento di una deliziosa sconosciuta che ogni giorno, alla stessa ora, si abbandona ad un conturbante strip-tease.

Un pazzo evaso dal manicomio criminale tenta la fuga sulle montagne e trova rifugio in una baita dove alloggia una coppia di sposi. L'intreccio corre sul filo dell'ambiguità: qual è la vera storia dell'uomo?

Il piano escogitato da quattro studenti inglesi per sfuggire alle noie del college: è alquanto bizzarro: trascorrere tre giorni all'interno di un bunker (appunto "il buco") utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Tuttavia qualcosa va storto, e la bravata in questione si muta in un incubo senza fine. Spetta alla protagonista cercare di ricordare cosa è realmente accaduto durante la permanenza nel bunker, estrapolando, con l'aiuto di una psicologa, la sconcertante verità celata nel suo inconscio. La trama trae ispirazione dall'omonimo romanzo di Guy Burt, e la trasposizione in chiave cinematografica risulta sorprendente.

Otto persone si risvegliano all’interno di una struttura composta da stanze cubiche comunicanti fra loro grazie a dei portelli situati nel mezzo delle pareti, compresi pavimento e soffitto. Durante il girovagare apparentemente senza costrutto i vari reclusi avranno modo, più o meno casualmente, di ritrovarsi tutti insieme e scoprire, tra una fuga e l’altra dalle trappole presenti nelle stanze, di essere tutti legati da un filo comune. Qualcuno li ha infatti rinchiusi in quello che arriveranno a dedurre essere un Ipercubo, concetto di cubo con una quarta dimensione sinora soltanto teorizzato dalla Fisica Quantistica.