Nella campagna polacca, tra il XIX e il XX secolo, Jagna, una giovanissima contadina, è costretta a sposare Boryba, un ricco contadino molto più vecchio di lei, sebbene sia in realtà innamorata di suo figlio Antek. Con il tempo, Jagna diventa oggetto di invidia e odio da parte degli abitanti del villaggio ritrovandosi a dover combattere per preservare la sua indipendenza.

Sono passati dieci anni dalla morte di Jean de Florette. Ugolin si è arricchito con il commercio dei garofani e dichiara il suo amore a Manon, che lo respinge. Per vendicare il padre, la ragazza tappa la sorgente che alimenta il villaggio e accusa pubblicamente Papet e Ugolin dell'omicidio di Jean. Disperato, Ugolin si impicca. Quando Papet verrà a sapere che in realtà Jean de Florette era suo figlio, il colpo per lui sarà durissimo: si lascerà morire, lasciando tutto il suo patrimonio a Manon, sua nipote e unica erede.

Viridinia si prepara ad iniziare la sua vita da suora quando viene mandata, un po' controvoglia, a trovare il suo vecchio zio, Don Jaime. Lui la sostiene, ma i due si sono incontrati una sola volta. Jaime pensa che Viridinia assomigli alla moglie morta. Virdinia ha segretamente disprezzato quest'uomo per tutta la vita e trova le sue peggiori paure provate quando Jaime si mette in testa di sedurre la sua pura nipote. Viridinia è disfatta da come suo zio ribalta i piani che aveva fatto per entrare nel convento.

Il detective Hercule Poirot deve rientrare a Londra da Istanbul, dove si trova. Qui incontra il suo vecchio amico Bianchi, che lavora come dirigente della Compagnie Internationale des Wagons-Lits e gli trova un posto sul vagone-letto di prima classe dell'Orient Express. Durante la seconda notte del viaggio il treno attraversa una regione dei Balcani sotto un'abbondante nevicata e la mattina seguente uno dei viaggiatori, il ricco uomo d'affari americano Samuel Edward Ratchett, viene trovato morto nel suo scompartimento, ancora chiuso dall'interno, ucciso da dodici colpi di pugnale. Il treno è bloccato dalla neve e Poirot, su richiesta di Bianchi, assume le indagini del caso, con la collaborazione del dott. Constantine, un medico che si trovava a bordo di un'altra carrozza del treno.

Revolutionary Hill, 1955. Frank e April Wheeler sono una giovane coppia middle class che coltiva noia e anticonformismo in un sobborgo benestante (e benpensante) di New York. April partecipa con modesti risultati alle recite della filodrammatica locale e Frank indugia in un lavoro ordinario in attesa di "trovare la sua strada" e il suo essere straordinario. Belli e colti, intelligenti e sofisticati, i Wheeler sono ammirati dai più ovvi vicini di casa e da un'inopportuna agente immobiliare. Nel privato, invece, la coppia prova a resistere all'amore finito e ai silenzi infiniti, alle notti bianche e ai bicchieri pieni. Frank inizia una squallida liaison impiegatizia, April si inventa una vita a Parigi, dove vorrebbe trasferire la sua famiglia e la sua inquietudine. L'idea romantica della fuga riaccende la passione nel talamo e la fiducia nel futuro ma la "rivoluzione" cova sulla Revolutionary road.

Andrew Craig, scrittore americano con eccessive simpatie per l'alcol, è a Stoccolma per il premio Nobel. Le autorità svedesi gli hanno messo alle calcagna un'affascinante funzionaria. Craig si accorge che intorno alla persona del dottor Stratman, anch'egli in attesa di ricevere il premio, si muove qualcosa di losco. Grazie all'aiuto della sua simpatica sorvegliante riuscirà a risolvere il mistero.

Balthazar è uno scrittore di successo, Odette fa la commessa in un negozio di periferia. Balthazar ha una bella moglie, una bella casa; Odette è sola con due figli difficili e vive in un alloggio popolare. La vita è stata generosa con Balthazar, avara con Odette. Eppure l'infelice è lui. Un concorso di circostanze fortuite metterà in contatto queste due vite altrimenti distanti anni luce: un incontro che trasformerà completamente l'esistenza di entrambi