Una signora cattolica della borghesia romana, in vacanza a Fregene, partecipa a una seduta spiritica, sospetta che il marito la tradisca, entra in crisi d'identità finché è invitata a peccare in casa di un'amica di liberi costumi. Dall'analisi di sé stesso in 8½ Fellini passa a quella del mondo della moglie, ma il transfert non gli riesce bene. Viaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie (o di una Becassine che si smarrisce nei fumetti di Playboy) questo album da sfogliare risulta, nonostante le sorprendenti invenzioni e l'estro figurativo, non poco confuso, languido, sforzato, persino goffo come ritratto di donna e storia di una crisi matrimoniale. 4 Nastri d'argento: Milo, fotografia a colori (G. Di Venanzo alla memoria), scene e costumi (Piero Gherardi). David di Donatello alla Masina.
Nel futuro, i membri di una famiglia devono fare i conti con il malfunzionamento dell'androide che vive con loro.
Evan Danielson è un mago della finanza, il prototipo del lavoratore di successo. Elegante, ambizioso, separato, si occupa della figlia Olivia quando può. Alla vigilia della promozione tanto attesa, nel bel mezzo di una lotta all'ultimo neurone con il collega e rivale Whitefeather, Evan si ritrova a doversi occupare di Olivia, sette anni e un'unica inseparabile amica: una copertina viola. Spazientito, farebbe volentieri a meno del fardello, almeno fino a quando non comincia a credere che la copertina detenga dei poteri magici e possa essergli estremamente utile nella strada per il salto di carriera.
Nel 1977 Phoebe, ossessionata dal ricordo della sorella Faith, una ragazza carismatica e bellissima morta suicida sei anni prima in Portogallo, decide di lasciare San Francisco per ripercorrere l'itinerario percorso da Faith in Europa, alla ricerca della verità.