Il film non ha né trama né dialogo. Si tratta di un collage di vari filmati, spesso accelerati o rallentati, che vogliono principalmente raffigurare lo sviluppo della civiltà attuale così come la conosciamo noi. Il film guida lo spettatore attraverso un viaggio che inizia con la natura per passare successivamente all'intervento dell'uomo e diventa sempre più frenetico, il tutto sottolineato da una colonna sonora minimalista.

Nonostante a prima vista sembri solo una distesa di rocce e sabbia, il deserto è vivo. Vedrete rocce semoventi, pozzanghere di fango che ribollono, fiori stupendi e l'infinita battaglia per la sopravvivenza tra le creature del deserto.

Norman Winther vive con la sua compagna Nebaska (indiana Nahanni) tra le Montagne Rocciose come cacciatore in un intenso rapporto con la natura. Si procura da solo la maggior parte delle cose di cui ha bisogno, costruisce da sè la propria casa, la propria slitta, la propria canoa ed esplora da se ciò che gli è attorno per poter capire cosa cacciare. Torna in città ogni tanto e in qualche occasione vende le pelli degli animali che caccia. Da questo rapporto che ha con ciò che lo circonda impara a capire gli equilibri della natura e a rispettarli. È convinto che l'uomo sia in grado di convivere con la natura in armonia e vive la caccia come mezzo per equilibrare, e non distruggere, l'ambiente che lo circonda.

Questa pellicola in grande formato esplora l'ultima grande regione selvaggia sulla terra. Ti porta al più freddo, più secco, più ventoso continente, l'Antartide. Il film esplora la vita in Antartide, sia per gli animali che vivono loro che per gli scienziati che vi lavorano.

La storia dell' artista-contadino Bruno Petretto e della sua creazione, Molineddu, il luogo in cui vive e che da anni ospita artisti visivi da tutta la sardegna, in eventi annuali, che spesso lasciano esposte le loro opere alla natura del parco e alla trasformazione che questa genera. Dagli anni '70 sperimenta soluzioni artistiche con materie vegetali, creando opere che portano l'osservatore in mondi "altri", "al di fuori della realtà", come dice lo stesso artista, in quanto un oggetto, in questo caso le pale del fico d'india o le foglie di palma, nel mondo della fantasia, si può rivelare "come un altro oggetto", come scrive il critico Leonardo Sole.