Nel Giappone feudale, durante una sanguinosa guerra tra clan, due contadini codardi e avidi, soldati di un esercito sconfitto, si imbattono in un uomo misterioso che li guida verso una fortezza nascosta tra le montagne.
Il seguito della "Sfida del samurai" è un buon film, anche se non all'altezza dell'originale. Girato da Kurosawa per sfruttare il successo del precedente, risulta, comunque, un film valido e divertente, nelle corde del Kurosawa più avventuroso.
Durante le lotte per la conquista del potere a Kyoto, nel Giappone del XVI secolo, il principe Shinge Takeda, ambizioso e valoroso, muore. Prevedendo la riscossa dei rivali, trattenuti dalla sua fama, il morente chiede al fratello Nobukado e al figlio Katsuyori, e a tutti i generali del clan, di rimanere nei propri territori e di nascondere la sua morte. Nobukado, trovato un ladro in procinto di venire crocifisso e avendolo salvato per la sua somiglianza con Shinge, convince tutti a farlo passare per il principe morto. "Kagemusha" - che significa: "ombra di Shinge" - accetta per interesse e tenta di approfittare della situazione.
Rimasto vedovo, costretto a badare ai figli e all'anziana madre, il samurai di basso rango Seibei Iguchi è noto come "Seibei l'ombroso" per la vita ritirata che conduce. L'incontro (e la passione) con Tomoe, un'amica di gioventù, lo riporterà a brandire la spada...
In un dormitorio pubblico gestito da una coppia meschina e avara, vivono vari vagabondi, ognuno col proprio passato fatto di fallimenti, sfortune, errori. C'è chi sogna un futuro migliore, chi ricorda le glorie del passato, chi è già rassegnato a vivere così il resto della propria esistenza. Tra loro c'è un vecchio che spicca per la propria saggezza, cercando di infondere in loro un minimo di speranza nel futuro. Kurosawa traspone, come fece anni prima Renoir, un omonimo dramma di Maksim Gor'kij. Il film si svolge quasi tutto all'interno del dormitorio, dando alla pellicola una forma statica e teatrale. Gli attori sono tutti ottimi caratteristi, sebbene il film, per la staticità di cui sopra e la lentezza e la verbosità delle sequenze alla lunga risulta un pò pesante. Kurosawa si conferma comunque ancora una volta un ottimo narratore di storie e di vicende esistenziali.
1855, Giappone feudale ai tempi dell'avvicinamento delle "navi nere" americane alle coste del paese. Per preparare i suoi guerrieri al potenziale attacco dell'invasore straniero, Katsuakira Itakura, il signore di Annaka, organizza una corsa di 58 chilometri attraverso coste, foreste e montagne. Ma la gara viene vista come un atto ostile dal governo centrale di Edo, il cui Shogun invia un gruppo di assassini per regolare i conti. Per evitare che la maratona si trasformi in tragedia, anche a causa di un suo messaggio male interpretato, una giovane spia al servizio dello Shogun dovrà correre più veloce degli assassini, mettendo a dura prova la sua stessa lealtà.