Il romanzo è un'allegoria del totalitarismo sovietico del periodo staliniano. È ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano. Dopo aver cacciato il padrone, gli animali decidono di dividere il risultato del loro lavoro seguendo il principio marxista «da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni». Il loro sogno utopico[1] verrà poi gettato al vento perché i maiali si impossesseranno della fattoria. Questi, che erano stati gli ideatori della "rivoluzione", prendono il controllo della fattoria, diventando sempre più simili all'uomo, finché persino il loro aspetto diventerà antropomorfo. La satira verso gli ideali utopici della Rivoluzione russa è resa ancora più diretta dal fatto che ogni evento ed ogni personaggio descritti nel romanzo rappresentano l'allegoria di un preciso evento o personaggio della realtà storica.

Una studentessa d'architettura e un professore di storia s'innamorano, inseguono un sogno, si lasciano e si ritrovano per caso anni dopo. Ci sarà una seconda occasione?

Un celebre e cinico fotografo americano, in Nicaragua per la guerra civile, si lega sentimentalmente con una collega, e insieme affrontano l'inferno della guerriglia. Ma a un certo punto il fotografo è costretto a fare una scelta di campo e lascia la macchina fotografica per imbracciare il fucile, pur considerando colpevoli tutte le parti impegnate nella guerra.