Nel Giappone del XVI secolo in cui orde di soldati sbandati e dediti al brigantaggio saccheggiano le campagne, la popolazione di un povero villaggio decide di ricorrere ai samurai, nobile casta di soldati di ventura, nella speranza di trovare qualcuno disposto a impegnarsi in un'impresa così umile e così poco remunerata. Li trovano.

Kyoto, periodo Heian. Un boscaiolo, un monaco e un vagabondo si interrogano su una vicenda, l'assassinio di un samurai e lo stupro di sua moglie per mano del bandito Tajômaru, che li ha coinvolti come testimoni. Mentre si susseguono le dichiarazioni dei protagonisti davanti a un tribunale sulla loro versione dei fatti, la verità anziché emergere sembra vieppiù allontanarsi. In un Giappone ancora dilaniato dai lasciti del dopoguerra, Kurosawa Akira ritorna a un'altra epoca di morte e sofferenza, quel periodo Heian in cui di fronte alla porta del tempio di Rashô non scorrevano che sangue, violenza e frode.

Nel Giappone feudale, durante una sanguinosa guerra tra clan, due contadini codardi e avidi, soldati di un esercito sconfitto, si imbattono in un uomo misterioso che li guida verso una fortezza nascosta tra le montagne.

Taketoki Washizu è un nobile a cui viene profetizzata l'ascesa al potere e l'invincibilità fino a quando la foresta non si muoverà verso il suo castello. La profezia si avvera: Washizu, consigliato dalla moglie Asaji, uccide il re ed usurpa il trono, mentre l'amico Miki si impadronisce di un castello. Durante i funerali del re, i guerrieri vengono a conoscenza del delitto e Washizu e Asaji vengono assaliti dai sensi di colpa. Istigato ancora dalla moglie, Washizu esercita ancora di più il suo dispotico potere combattendo contro tutti coloro che lo ostacolano ma, durante un banchetto, l'ombra dell'assassinato gli appare davanti. Intanto una parte del paese si ribella e un esercito marcia contro il castello. Alla fine, Washizu si trova di fronte l'esercito nemico che avanza proteggendosi con i rami degli alberi.

Durante le lotte per la conquista del potere a Kyoto, nel Giappone del XVI secolo, il principe Shinge Takeda, ambizioso e valoroso, muore. Prevedendo la riscossa dei rivali, trattenuti dalla sua fama, il morente chiede al fratello Nobukado e al figlio Katsuyori, e a tutti i generali del clan, di rimanere nei propri territori e di nascondere la sua morte. Nobukado, trovato un ladro in procinto di venire crocifisso e avendolo salvato per la sua somiglianza con Shinge, convince tutti a farlo passare per il principe morto. "Kagemusha" - che significa: "ombra di Shinge" - accetta per interesse e tenta di approfittare della situazione.

Giappone XIX sec. Zatôichi, massaggiatore cieco col vizio del gioco a dadi e micidiale maestro di spada, arriva in un villaggio i cui abitanti sono taglieggiati dal clan dei malvagi Ginzo. Col suo amico Shinkichi (Taka) s'imbatte nelle sorelle Naruto, Okinu (Yuko) e Osei (Daigorô), che si fingono geishe in attesa di vendicare il massacro dei genitori. Le aiuterà a fare giustizia. 1° film di Kitano in costume, del genere chambara (cappa e spada). Tratte dai popolari racconti di Kan Shimozawa, le avventure di Zatôichi furono rilanciate negli anni '60 dall'attore Shintaro Katsu che tra il '62 e l'86 interpretò il personaggio in una serie TV e in una ventina di lungometraggi per le sale.

Dopo la morte di Oda Nobunaga, alcune delle figure più influenti del periodo si riuniscono per scegliere un successore in maniera collettiva. Ognuno dei membri ha tuttavia dei progetti segreti per arrivare al potere.