Nel 1851 un allevatore, Tom Dunson, decide di stabilirsi con un fedele amico, Groot Nadine, e un giovane orfano raccolto lungo il cammino, Matthew Garth, presso il confine settentrionale del Texas per crearsi una propria mandria. La fortuna arride all'uomo, che nel giro di quindici anni diventa ricco, ma la ricchezza ha il suo prezzo ed egli non è più l'uomo generoso di un tempo, anzi, è diventato duro con chiunque lo contrasti, compreso il giovane Matt, nonostante lo consideri ormai come fosse il proprio figlio.

Dal romanzo The Stars in Their Courses di Harry Brown. Uno sceriffo che s'è dato al bere per una pena d'amore deve far fronte a un allevatore tanto ricco quanto prepotente. Si fa dare una mano da un suo vecchio aiutante, da uno sbarbatello e da un arzillo vecchietto. Il penultimo film di Hawks – prima di Rio Lobo (1970) – è una variazione sui temi e i personaggi di Un dollaro d'onore (1959), basata su una sceneggiatura scritta da Leigh Brackett, sua collaboratrice fin dai tempi di Il grande sonno (1946). Non è né una ripetizione né una parodia, ma semmai un'elegia sui vecchi tempi, sorvegliata dall'angelo custode dell'ironia. Per Hawks anche gli eroi invecchiano, ma lo sanno e non nascondono le proprie infermità dell'anima e del corpo.

L'azione si svolge nell'anno 1836, in una vecchia missione fortificata del Texas: Alamo. Nel forte si trovano dei volontari al comando di Jim Bowie e del colonnello W.B. Travis, ed un gruppo di uomini venuti dal lontano Tennessee al comando di David Crockett. Per ben tre giorni, 185 uomini lottano disperatamente contro un'armata messicana di 7000 uomini, comandata dal generale Antonio Lopez de Santa Ana. Tutti vengono uccisi. Ma il loro sacrificio eroico non sarà vano. Alcuni giorni più tardi, il generale Sam Houston potrà, grazie alla resistenza di forte Alamo, vincere l'armata di Santa Ana, e ridare l'indipendenza al Texas.

Quattro ragazzi si riuniscono per il funerale della madre, morta in maniera misteriosa dopo aver venduto il terreno in maniera poco chiara. Decidono di indagare spaventando un commerciante, che dapprima li fa incriminare per l'omicidio dello sceriffo, quindi tenta di ucciderli prima del processo.

Nel 1880 un colonnello della cavalleria americano è fustrato perché non può inseguire i predoni apache oltre il confine messicano. L'ufficiale è sposato e ha un figlio, ma da quindici anni non vede la famiglia perché durante la guerra civile è stato costretto a bruciare la piantagione della moglie, simpatizzante sudista, e questa non l'ha più perdonato. Ora, però, scopre che suo figlio si è arruolato nel reggimento e ben presto giungerà la moglie per riaverlo indietro. Il colonnello riuscirà infine a sconfiggere gli indiani, a riappacificarsi con la moglie e a scoprire che il suo ragazzo è diventato un uomo, mentre la banda suona Dixie, l'inno del Sud. Terzo film della Triologia della cavalleria di Ford. Nonostante alcuni lo ritengano il meno riuscito, costituisce un'indimenticabile rassegna di personaggi e un'ottima ricreazione dell'atmosfera militare come era stata dipinta dal pittore Frederic Remington. La pellicola è una specie di seguito de Il massacro di Fort Apache

Dopo essersi trasferito a Pasadena, in Texas, il ragazzo di campagna Bud Davis inizia a frequentare un bar chiamato Gilley's, dove si innamora di Sissy, una cowgirl che crede che i sessi siano uguali. Alla fine si sposano, ma la loro relazione è turbolenta a causa della visione tradizionale di Bud dei ruoli di genere. La gelosia per il suo rivale porta alla loro separazione, ma Bud tenta di riconquistare Sissy trionfando alla competizione di tori meccanici di Gilley.

1866. Montana. Reduci sudisti della guerra civile, i fratelli texani Ben e Clint Allison sequestrano Stark, ricco allevatore che li convince a seguirlo in un'impresa molto redditizia: trasportare una grande mandria dal Texas al Montana, dove da anni non si mangia carne bovina, attraverso un territorio infestato da Sioux ostili e banditi.

Una bella ragazza, adottata da una famiglia di allevatori, è sospettata d'aver sangue indiano nelle vene. Quando il sospetto diviene certezza, il vuoto si fa attorno a lei e ai familiari. Una notte i Kjowa vengono a riprendersela, ma il capofamiglia, innamorato della ragazza, rifiuta di consegnarla. Sparatoria e massacro.

Un pistolero yankee torna nel Texas per una missione al servizio di un caudillo messicano. Riabilitato per l'omicidio dell'assassino di suo padre, decide di cambiare vita e rinuncia alle pistole.

I cavalli sono l'anima e il sangue della storia. Siamo negli anni quaranta. Il cow boy John Grady Cole (Demon, appunto) vede letteralmente capovolgersi il suo mondo. Ciò che resta del west viene ingoiato dalle strade e dalle costruzioni. Il colpo di grazia glielo dà sua madre, che vende il ranch a una società petrolifera. Partendo per il Messico col suo amico Lacey, Cole crede di trovare qualcosa di ciò che ha perduto, una terra selvaggia buona anche per i cavalli. In principio le cose sembrano funzionare, il cow boy trova ranch, lavoro e anche l'amore. Ma la ragazza non è quella giusta, infatti è la figlia del padrone, e laggiù nel Messico non basta essere innamorati per essere felici. Tutt'altro. E così John comincia a "perdere". Prima gli appioppano una falsa accusa di omicidio, poi, il padre della ragazza fa di tutto per separare i due, ad ogni costo.