Siamo negli Stati Uniti, agli inizi del secolo. Bill, un bravo giovanotto, emigra da Chicago nel Midwest. Con lui viaggiano la sua fidanzata Abby con la sorellina. Trovato un impiego presso il ricco Chuck, Bill convince Abby a sposarlo per assicurare una vita agiata a tutti e tre, ma ben presto un'ingistificata gelosia rovina il rapporto tra i due sposi e la vita coniugale diventa un inferno.

Mame prende il nipote sotto la sua protezione e perde tutto nel crollo di Wall Street e deve arrangiarsi a fare mille mestieri per vivere. Sposa poi un riccone texano e si mette a posto (e mette a posto il piccolo). Rimasta vedova dopo breve tempo, non rinuncerà alle stravaganze anche in tarda età

Un incontro il cui segreto appartiene al caso. Mahmud è un giovane immigrato egiziano che lavora in una pizzeria. Lejila una ragazza bosniaca, profuga da Mostar, che fa le pulizie in un appartamento al centro di Roma. La totale solitudine di Lejila è improvvisamente infranta dall'intrusione di Mahmud, entrato di nascosto nell'appartamneto, che crede vuoto, per cercarvi riparo con una bambina di pochi mesi... Dalla paura alla diffidenza alla complicità: la realtà di due immigrati a confronto, costetti dalla necessità alla conoscenza reciproca, tra ferite aperte, ricordi e affetti che riemergono.

Dopo aver passato quattordici anni in carcere come membro dell'Ira, Danny torna a Belfast dove ritrova il mondo della boxe e la sua ex ragazza che si è sposata ed ha un figlio, ma che lo ama ancora.

Dall'omonimo romanzo di John Fowles. È un "film nel film" nel quale la vicenda dell'infelice Sarah (Streep), messa al bando nell'Inghilterra vittoriana per la sua fugace relazione con un tenente francese, si intreccia con la storia d'amore dell'attrice che, dallo stesso romanzo, sta girando un film.

Gli ultimi giorni della disco music sono quelli a cavallo tra i '70 e gli '80 quando Alice (C. Sevigny) e Charlotte (K. Beckinsale), neolaureate all'Hampshire College e modeste consulenti editoriali in una casa editrice di New York, riescono, dopo aver avuto accesso al club-discoteca più esclusivo di Manhattan, a frequentare un gruppo di giovani, rampanti e facoltosi yuppie. Elegia nostalgica di un effimero fenomeno musicalmente frivolo e sociologicamente futile? Molto parlato, elegante nel suo snobismo, in mimetica simbiosi con il suo argomento, per fortuna è “un film essenzialmente antropologico, orizzontale, senza particolari punte emotive ... freddo, ancorché appassionato, e prosaico come l'universo che rievoca” (Anton Giulio Macino).

Elsa (Sophie Marceau), bella scrittrice e madre single di due esuberanti adolescenti, incontra l'avvocato Pierre (François Cluzet) durante la conferenza alla manifestazione del salone del libro. Già dopo il primo sguardo l'attrazione tra i due è fortissima, quasi per un alchimia inspiegabile il desiderio è irrefrenabile, ma bisogna fare assolutamente i conti con i propri principali doveri e con la morale. Elsa reduce da poco da un faticoso divorzio è assolutamente contraria da sempre a relazioni con uomini impegnati e Pierre, sposato da quindici anni, è uomo fedele alla moglie e padre affettuoso. Responsabilmente Elsa e Pierre sembrano quindi destinati a dimenticarsi ma i due invece continueranno ad incontrarsi casualmente in giro per il mondo. Riusciranno a non cedere alla tentazione, fedeli al proprio senso del dovere o peggio, il senso di colpa?