Parigi. In un elegante stabile abitato da famiglie dell’alta borghesia, Renée Michel è la portinaia: vedova, burbera e sciatta, ne è il perfetto stereotipo. Celato a tutti è però il suo grande interesse per la lettura, la musica, la filosofia, l’arte, che coltiva da autodidatta con passione e intelligenza. Qualche piano più in su c'è Paloma Josse, una bambina di undici anni arguta e sagace, decisa a suicidarsi il giorno del suo dodicesimo compleanno. Renée e Paloma, una donna e una bambina che emergono per intelligenza e conoscenze dall'abietto tessuto sociale contemporaneo, condannandosi in questo modo a un esilio intellettuale che impedisce loro di manifestarsi nel mondo.
Max è rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau perché gay. Cerca di negare la sua identità sperando di poter sfuggire alla detenzione, ma resta comunque prigioniero. Nel campo si innamora di Horst, suo compagno di sventura, che non si vergogna della sua omosessualità.