L'ultima scena è la più emblematica del film e mostra il capo dei banditi, che, seduto e inquadrato fino al busto, alza la pistola e la punta contro la macchina da presa (gli spettatori), sparando verso l'obiettivo senza batter ciglio. La scena, che, a discrezione del proiezionista, poteva essere montata anche all'inizio del film (e fu l'unica a essere colorata a mano), aveva un effetto a sorpresa ed era destinata a sorprendere il pubblico. Se montata all'inizio poteva valere come anticipazione dell'azione successiva, se montato alla fine era una sorta di minaccioso avvertimento che il cattivo poteva tornare, soprattutto tenendo conto che gli spettatori ben sapevano che nella realtà il capo dei banditi del vero assalto al treno era ancora libero.

Brian ha la velocità nel sangue. Passione talmente esagerata da avergli fruttato l’esonero dall’FBI e averlo costretto a riciclarsi come criminale al servizio del boss di Miami Carter Verone. Decadenza degli eroi? Solo apparentemente: in realtà Brian, coadiuvato dall’altra infiltrata Monica, agisce sotto copertura per sventare un traffico di denaro sporco, e se per ottenere i propri scopi c’è da impegnarsi in duelli automobilistici mozzafiato, ad altissima velocità e tasso di scorrettezza, poco male.

L’agente speciale Frank Castle ha una bellissima famiglia e un lavoro che sembra fatto apposta per lui. Tuttavia il destino è in agguato: un errore durante la sua ultima missione scatena infatti la furia incontrollabile di Howard Saint, uno spietato criminale che stermina tutti i suoi parenti. Da quel giorno in poi Frank ha solamente un desiderio: vendicarsi!