Nel film viene raccontata la storia vera di Desmond Doss. L'attacco alla base americana di Pearl Harbor apre un nuovo fronte delle ostilità in Giappone. Desmond Doss, cresciuto sulle montagne della Virginia e in una famiglia vessata da un padre alcolizzato, decide di arruolarsi e di servire il suo Paese. Ma Desmond non è come gli altri. Cristiano avventista e obiettore di coscienza, il ragazzo rifiuta di impugnare il fucile e uccidere un uomo. Fosse anche nemico. In un mondo dilaniato dalla guerra, Desmond ha deciso di rimettere assieme i pezzi. Arruolato come soccorritore medico e spedito sull'isola di Okinawa combatterà contro l'esercito nipponico, contro il pregiudizio dei compagni e contro i fantasmi di dentro che urlano più forte nel clangore della battaglia.
Joey è un puledro esuberante, cresciuto libero e selvaggio nella campagna inglese. Separato dalla madre e acquistato da Ted, un ruvido agricoltore, è destinato all'aratro e a risollevare le sorti della famiglia Narracott. Addestrato da Albert, il giovane e ostinato figlio di Ted, Joey ne diventa il compagno di avventura inseparabile, almeno fino a quando i debiti e la guerra non chiederanno il conto. Venduto dal padre per far fronte all'affitto della fattoria, Joey entra a far parte della cavalleria al servizio di un giovane capitano inglese, che promette ad Albert di prendersene cura e di riconsegnarlo a conflitto finito. Galoppando da un fronte all'altro e attraversando l'Europa della Grande Guerra, Joey tocca la vita e favorisce la sorte di soldati e civili.
Nel 1864 sei prigionieri confederati detenuti nelle celle di un forte dell'Union Army a Plattsburg, New York, a poche miglia dal confine canadese, fuggono. Diretti in Canada, per vendicare la distruzione di Atlanta pianificano un raid oltre confine, a St. Albans, nel Vermont, dove hanno intenzione di rapinare banche e bruciare edifici.
Un convoglio deve attraversare lo Stato del Wyoming infestato dai pellirosse. Il capitano MacClaw è capo della scorta. Giunto in vista di Fort Starke, il capitano affronta gli indiani in uno scontro decisivo. I bianchi naturalmente vincono.
Nel 1863, durante la guerra di secessione americana, Lincoln offre la possibilità ai confederati che sono stati fatti prigionieri di riavere la libertà: devono andare nel West a combattere contro gli indiani. Il colonnello Tucker, insieme a un manipolo di uomini, decide di accettare l'offerta e si dirige al fortino comandato dal maggiore Kemiston che ha appena perso il fratello sul campo. La cognata di Kemiston, Ellen, di cui l'uomo è da sempre segretamente innamorata, è ospite al fortino ma vorrebbe andare via perché non ricambia il sentimento del cognato. Quando Tucker e i suoi partono dal forte scortando un convoglio, la donna si nasconde su un carro per fuggire, ma alla notizia che gli indiani stanno per attaccare il forte, il colonnello decide di tornare indietro e di andare a portare il suo aiuto a Kemiston. Questi, con un gesto eroico, si sacrifica per riportare la pace, lasciando libero Tucker di manifestare ad Ellen i sentimenti che nutre per lei.
Il tenente Caldwell giunge a Forte Klig: qui ritrova Revere, la compagna d'infanzia di cui è innamorato, ma non John, l'amico di allora. John, figlio di un'indiana, si è messo a capo della tribù dei Seminole col nome di Osceola. Il maggiore Degan vorrebbe sterminare gli indiani e sia Caldwell che Osceola saranno, in diversa misura, vittime del suo odio per i pellerossa.
Un giovane soldato blu dell'esercito americano partecipa a una crudele spedizione contro un piccolo gruppo di indiani sconfinati per fame dalla riserva. Gli indiani sono sterminati, tranne una ragazza. Il soldato la chiama Apache dal nome della sua gente, e la prende con sé sperando di raggiungere Fort Cobb. Ma la strada è lunga, difficile e seminata di nemici. Tommy protegge Apache con tutte le sue forze ma alla fine, quando sono vicini alla salvezza, vengono uccisi entrambi.