Londra. Un gruppo di malviventi organizza un piano per rubare una collezione di diamanti di inestimabile valore. Tra questi spicca l'affascinante Wanda che farà il doppio gioco per impossessarsi dell'intera collezione.

Fine Ottocento. Karol Borowiecki (Daniel Olbrychski), giovane nobile di Lodz impiegato come capo ingegnere tessile, progetta di costruire una fabbrica propria e viene aiutato nell'impresa dal tedesco Maks (Andrzej Seweryn) e dall'ebreo Moryc (Wojciech Pszoniak). Grazie a un'informazione carpita da Anka (Anna Nehrebecka), amante di Karol, i tre speculano con successo sul mercato di Amburgo, ma la relazione finirà con il mettere tutti in pericolo.

Dopo essere stato ingaggiato per ritrovare l'ex fidanzata di un ex detenuto, Philip Marlowe viene trascinato in una rete di mistero e inganno molto complessa.

L'imprenditore Castella ha una vita non particolarmente brillante e la sua è la cultura televisiva che impera nella borghesia dei nostri giorni. Una sera però rimane colpito da una rappresentazione teatrale di Berenice e si innamora del testo e dell'attrice che ne è protagonista. Entra nel giro di attori e registi non accorgendosi di quanto questi stiano prendendo in giro la sua mancanza di cultura. Intorno a lui ruotano personaggi alla ricerca di un senso nella vita e nei sentimenti. Agnés Jaoui ha diretto con mano ferma un film che è frutto di un lavoro attento sui personaggi e di un'orchestrazione davvero magistrale per un'opera prima.

La famiglia Suthpin possiede tutto. La felicità familiare è difesa con i denti da mamma Suthpin affinché nulla incrini la perfezione del focolare domestico. A parte questo Beverly Suthpin coltiva due bizzarri hobbies: farsi mandare cassette con la voce del famoso serial killer Ted Bundy e tormentare con telefonate oscene Dottie Hinkle, rea di averle inflitto uno sgarbo al supermarket. Quando la figlia si lamenta delle scarse attenzioni del suo fidanzato e un professore consiglia per il figlio Chip le cure di uno psichiatra, la signora decide di diventare una provetta serial killer.

Il film "The Producers" parla di un produttore di Broadway ormai in rovina, Max Bialystock (Nathan Lane), a cui un ragioniere timido e spesso isterico, Leopold Bloom, fa capire che, truffando potrebbe fare più soldi con un fallimento che con un grande spettacolo. Quindi i due prendono un pessimo copione, una storia dedicata ad Hitler, un pessimo regista gay, Roger DeBris (Gary Beach) e danno al nazista Franz Liebkind (Will Ferrell), scrittore del copione scelto, il ruolo del Führer per mettere in scena il peggior musical di sempre. Ma il loro attore protagonista si ferisce e il suo ruolo viene interpretato dal regista gay. Quindi il musical appare al pubblico satirico e spiritoso: gli investitori pretendono quindi i loro soldi costringendo Leo alla fuga a Rio de Janeiro con i soldi e la fidanzata Ulla (Uma Thurman) e facendo finire Bialystock in prigione.

Una coppia di sposi non proprio affiatata, coinvolta in affari poco chiari, tenta di sfuggire all'accusa di frode fiscale ed al conseguente arresto, rifugiandosi in una comunità Amish: abituati alle comodità di Manhattan, i due dovranno cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita e dedicarsi ai lavori manuali.

Alfie è un giovane autista inglese, che vive e lavora a New York, ed è circondato da donne bellissime con cui si diverte a flirtare senza alcun coinvolgimento emotivo, approfittando del proprio ascendente nei loro confronti e senza alcun rimorso nei confronti di Julie, una giovane madre single con cui intrattiene una relazione "più o meno" fissa. Quando però intreccia una breve relazione con Lonette, ex-fidanzata del suo migliore amico Marlon, anch'egli autista di limousine, è costretto a riflettere sul suo stile di vita e sulle conseguenze delle sue azioni, dato che anche Julie, venuta a conoscenza delle continue infedeltà di Alfie, ha deciso di chiudere la relazione.

Un reality show, nella realtà di una donna di successo della televisione, si trasforma quasi in tragedia. Il vero dramma è che la protagonista perde il suo posto di lavoro, e, per recuperare da una profondo esaurimento nervoso, viene portata dal marito nel Connecticut, a Stepdford, dove tutto sembra perfetto.Ispirato alla Fabbrica delle mogli, un thriller del 1975, il film di Frank Oz si traspone nel mondo consumistico attuale in cui i media la fanno da padroni, con un tono da commedia americana, perfida e caustica.