Un uomo gravemente ferito viene raccolto in mare. Una volta ristabilitosi scopre di aver perso totalmente la memoria ma non le proprie abilità, dal parlare varie lingue all'usare con disinvoltura armi e arti marziali. Il recupero di una cassetta di sicurezza presso una banca di Zurigo non fa che aggiungere confusione, visto che contiene sei passaporti diversi. Tra tutte l'identità più probabile sembrerebbe quella di Jason Bourne, americano residente a Parigi. Giocoforza recarvisi, convincendo una ragazza a dargli un passaggio in cambio di 10.000 dollari. Ma qualcuno della Cia sa benissimo chi è lo smemorato, e preferirebbe decisamente vederlo morto...
Il timido Huo Yuanjia è il figlio di un grande lottatore che però non vuole che egli segua il suo esempio. Così Huo decide di imparare da solo come combattere e vincere. Anni di allenamento gli consentono di stracciare avversario dopo avversario nella sua regione di origine, Tianjin. Ma il suo orgoglio cresce di pari passo con la sua fama di esperto di arti marziali. Quando un combattimento imprudente conduce alla morte di un maestro i membri della famiglia di Huo vengono uccisi per vendetta. In preda al dolore, tormentato dalla vergogna e sotto shock Huo inizia a vagare per il paese.
Jason Bourne è tornato. La sua angoscia è sempre alimentata dal bisogno di sapere chi e perché lo ha trasformato in una macchina per uccidere cancellandone l'identità. A questo si aggiunge il desiderio di vendicare la morte della sua compagna. Il teatro dell'azione è estremamente vario: da Mosca a Londra, da Torino fino a Tangeri passando per la Spagna fino a un epilogo che dovrebbe essere programmaticamente destinato a chiudere la trilogia.
Jack Burton è un camionista che, in un normale giorno di lavoro, si recherà con l'amico Wang Chi a ricevere, presso l'aeroporto di San Francisco, la fidanzata del cinese, che sfortunatamente verrà rapita da una strana banda. Da qui una serie di avventure che porteranno i due amici in un mondo pieno di magie, al cospetto del malvagio Lo Pan.
Ex campione di football americano finito in carcere è costretto dal direttore del penitenziario ad allenare una squadra di detenuti da far giocare contro quella dei secondini, veri energumeni. Dovrebbe, naturalmente, perdere. Lo schema è quello di Quella sporca dozzina (1967). Nel 1° tempo la mescolanza di comico e drammatico non è sempre riuscita, ma la lunga sequenza della partita è cinema d'antologia. Parabola sociologica su una comunità di servi e padroni.
Presso il Memorial Coliseum di Los Angeles si sta per giocare un'attesissima finale di rugby in una grandiosa cornice di folla. Il servizio d'ordine però individua sulla torre più alta dello stadio un uomo armato di fucile. All'ultimo momento si riesce a evitare il previsto arrivo del presidente degli Stati Uniti, ma l'intervento della squadra speciale per disarmare lo sconosciuto ne scatena l'immediata reazione. Ai primi spari il panico si impossessa della folla. Il film ebbe un buon successo all'epoca, ma oggi appare quasi un telefilm senza gran ritmo, nonostante il cast stellare.
Billy e Clyde sono giocatori professionisti di football americano e veri amici, tanto che si dividono non solo l'appartamento ma anche la ragazza: Barbara Jane Bookman, figlia del miliardario texano proprietario della squadra dove giocano entrambi. La giovane, dopo aver aderito a una setta religiosa, si convince di dover sposare uno dei due, ma poi...
A Lex Walker, un contractor dell'esercito britannico, viene detto che sua figlia è morta. Non appena arrivato a Los Angeles per riconoscerne il corpo, Lex scopre però ben altra verità e si mette sulle tracce di colui che ha adescato la ragazza via internet per poi sequestrarla, mettendo a ferro e fuoco tutta la città pur di ritrovarla e salvarla.