Zoé, una bambina sui 13/14 anni, col vestito rosso e la giacchetta gialla, si aggira sperduta tra due genitori silenziosi ed apatici, in un clima di completa incomunicabilità. Ma ecco che si apre la porta ed entra uno strano essere magrittiano, con impermeabile e ombrello, senza testa, che lascia ai suoi piedi una bombetta blu. Zoé, incuriosita, la indossa, e con lei entriamo nel surreale mondo di Quidam.

La vita all'interno della grande Chartreuse, il monastero nelle Alpi francesi, dove vivono i monaci certosini con la loro regola suprema che prevede il distacco più assoluto dal mondo.

Il mondo del glamour di Valentino viene mostrato attraverso lo sguardo di Matt Tyrnauer, corrispondente speciale di Vanity Fair. La troupe dal giugno 2005 al luglio 2007 ha girato circa 250 ore. Si tratta di un documentario decisamente interessante e non solo per chi si occupa di alta moda o di personaggi della jet society. Ne esce infatti un ritratto complesso di quello che è stato davvero un 'imperatore'. Tyrnauer riesce a offrire allo spettatore l'immagine di un grande creatore di moda seguendolo nel processo di realizzazione dei suoi capolavori di stoffa cogliendone le intuizioni geniali così come gli improvvisi mutamenti d'umore. Ma ciò che più colpisce è che, nonostante quel margine di agiografico che queste operazioni prevedono, dalla visione emerge con la forza dei sentimenti la storia di una relazione durata 50 anni: quella tra Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti.

In principio fu la televisione libera, poi venne l'orgia delle antenne, l'ebbrezza della scelta, la lenta ma inesorabile mutazione del codice genetico di un popolo. La monocrazia della tv non è peculiarità solo italiana, ma solo nel paese di Mr. President la "scatola magica" ha generato un simile bestiario umano.