Lo sceriffo arresta per omicidio un membro della famiglia di allevatori che spadroneggia in città. È guerra aperta. L'uomo con la stella ha un anziano aiutante cui si aggiungono poi l'ex vice, Dude, recuperato all'alcolismo, e il giovane pistolero Colorado. Dude ritrova così la sua dignità e lo sceriffo accetta d'essersi innamorato della bella Feathers. La lotta contro gli altri membri della famiglia e i loro scagnozzi però è ancora lunga e aspra.

Dal romanzo The Stars in Their Courses di Harry Brown. Uno sceriffo che s'è dato al bere per una pena d'amore deve far fronte a un allevatore tanto ricco quanto prepotente. Si fa dare una mano da un suo vecchio aiutante, da uno sbarbatello e da un arzillo vecchietto. Il penultimo film di Hawks – prima di Rio Lobo (1970) – è una variazione sui temi e i personaggi di Un dollaro d'onore (1959), basata su una sceneggiatura scritta da Leigh Brackett, sua collaboratrice fin dai tempi di Il grande sonno (1946). Non è né una ripetizione né una parodia, ma semmai un'elegia sui vecchi tempi, sorvegliata dall'angelo custode dell'ironia. Per Hawks anche gli eroi invecchiano, ma lo sanno e non nascondono le proprie infermità dell'anima e del corpo.

Un ex sceriffo divenuto cacciatore di taglie capita in un paesino del West dove gli tocca far da maestro e protettore a uno sceriffo novellino. Di aiuto il giovanotto ne ha bisogno: prima uccidono il dottore del villaggio e bisogna catturare gli assassini, poi, una volta presi i responsabili, tocca difenderli dalla folla che invoca il linciaggio.

Nel 1880 a Tombstone, lo sceriffo Wyatt Earp, aiutato dai due fratelli e dall'amico medico Doc Holliday, deve affrontare in un duello all'ultimo sangue la feroce banda dei Clanton. È uno dei tanti western – e, forse, il più vicino alla realtà storica – che rievocano la celebre sparatoria. I risultati non corrispondono sempre alle ambizioni e c'è, nella sceneggiatura di Leon Uris, qualche eccesso melodrammatico in cui si avverte lo sforzo di nobilitare la materia, poco adatta al robusto mestiere senza inventiva di J. Sturges. Ambientazione suggestiva, buon uso tattico dello spazio e una costante ombra di morte sull'azione e sui personaggi, tutti ben serviti dagli interpreti. La bella canzone dell'inizio è cantata da Frankie Laine.

Dopo l'ennesimo attacco della banda dei banditi di McQuown e la conseguente umiliazione dello sceriffo locale, gli abitanti del piccolo villaggio di Warlock decidono di far intervenire Clay Blaisedell, noto mercenario dalla pistola d'oro le cui gesta riecheggiano anche in un libro di cronache. Clay arriva a Warlock assieme al compagno e mentore Tom Morgan, con il quale decide di far aprire un saloon per bere e giocare d'azzardo. Quando si presentano gli uomini di McQuown, i due giustizieri li minacciano e li fanno fuggire tutti, ad eccezione del giovane Johnny Gannon, che decide di restare in città e di smettere con furti, assalti e imboscate. Mentre gli abitanti del villaggio sono pronti a festeggiare il nuovo corso di pace e giustizia, non lontano Tom Morgan uccide un uomo durante un assalto alla diligenza condotto da parte degli uomini di McQuown, così che interviene lo sceriffo della contea più vicina per promuovere legalmente un nuovo amministratore della giustizia.

Un uomo e una donna vengono ingaggiati da un circo e si innamorano. Un giorno, però, lui la colpisce ad una mano e qualcuno insinua che l'incidente sia stato voluto. Le malelingue costringono così la coppia a separarsi.

Nonostante un passato non del tutto pulito, subito dopo la fine della guerra civile americana il disertore Johnny Tallon è idolatrato dal fratello cieco Ned. Tutto cambia quando Ben Shelby, il cui fratello è morto per causa di Johnny, arriva in città in cerca di vendetta. Quando però gli abitanti di Fort Defiance saranno messi sotto scacco da un attacco dei navajos, Tallon e Shelby saranno costretti a unire le loro forze e rimandare la loro resa dei conti.

Un giovane cowboy catturato dagli indiani stronca un traffico d'armi a costo della sua vita. Film spettacolare e idealista.

Biografia (romanzata) di William Frederick Cody detto Buffalo Bill, cacciatore di bufali, guida dell'esercito, "star" del primo circo sul West. Litiga con il presidente Grant (che lo rovina) e con la moglie (che lo perdona).

William F. Cody, in arte Buffalo Bill, gira per l'America alla guida del suo circo, per il quale è sempre alla ricerca di attrazioni. Richiamato dalla riserva il vecchio capo sioux Toro Seduto, lo ingaggia per una grottesca rievocazione della battaglia di Little Big Horn, con l'intento di ridicolizzare il mito del condottiero pellerossa: ma malgrado la sua apparente vittoria, sarà lui a doverne ricavare una lezione di vita.