Stanlio e Ollio sono due falegnami, che si dirigono a lavoro con la loro nuova automobile ricavata dalla vendita del loro vecchio negozio. Dopo aver volutamente fatto uno scherzo ad un operaio inizieranno a combinare dei memorabili disastri che lo offenderanno fin tutto il filmato, finendo per esser costretti a fuggire, inseguiti anche dal proprietario, con la loro macchina tagliandola accidentalmente a metà passando attraverso una grossa sega automatica.
Campagne francesi alla fine degli anni Cinquanta. Una ragazza, nonostante un’inondazione che colpisce il territorio, tenta di raggiungere Parigi.
Siamo nel selvaggio West e Topolino si sta recando al saloon per prendere un drink dalla bella Minnie. Entrato si mette a ballare, ma per sbaglio tira il naso a Minnie che lo picchia e lo manda a suonare il pianoforte; ma poco dopo fa irruzione Pietro Gambadilegno che si mette subito ad importunare Minnie. Topolino accorre e fronteggia il nemico che, con l'inganno, spegne la luce e ne approfitta per fuggire via con Minnie. Topolino lo insegue a cavallo e riesce a far fermare il mulo di Pietro che fa precipitare, per il brusco arrestamento, il suo padrone. Atterrato Pietro riceve un enorme masso in testa che lo rende simile ad una fisarmonica e si allontana; finalmente Topolino e Minnie possono stare insieme.
Minni fa nascondere a casa sua Orazio Cavezza, Clarabella e tutti gli altri amici di Topolino per organizzare una festa a sorpresa per il compleanno del fidanzato. Quando questi arriva, tutti escono dai nascondigli, urlano "Sorpresa!" e gli cantano "Tanti auguri". Arriva il cuoco con la torta, ma Topolino soffia talmente forte sulle candeline che essa finisce tutta in faccia al cuoco. Minni regala a Topolino un pianoforte, e i due si mettono a suonare e cantare "I Can't Give You Anything but Love, Baby". Poi tutti si mettono a ballare, e infine Topolino suona lo xilofono accompagnato da Minni al pianoforte. Inizialmente Topolino se la cava bene, ma lo xilofono si ribella e, nella colluttazione che ne segue, gli fa finire in testa una boccia piena d'acqua.