Gabriel si è trasferito da poco con il collega Juan nei sobborghi di Buenos Aires. Timido e riservato si trova in imbarazzo rispetto a certi sguardi di intesa che Juan gli rivolge. Nel frattempo la camera dell'amico ospita diverse avventrici, quasi a confermare il machismo del collega. Comunque l'attrazione tra i due si fa sempre più inevitabile. Presto diventerà una storia dapprima sessuale, complice la convivenza, poi finirà per evolversi in una relazione più intima e amorosa.

La scoperta della propria omosessualità da parte del timido Jamie (Berry) e del disadattato Ste (Neal), in un ambiente popolare infarcito di pregiudizi sessisti. Debutto cinematografico di una giovane e quotata regista teatrale, che porta sullo schermo un testo di Jonathan Harvey (anche sceneggiatore) già collaudato con successo sulle scene. Il film è forse un po' troppo edulcorato ma le interpretazioni sono ottime (da tutti i punti di vista). Il film, diventato da subito un cult, è rivolto soprattutto ai giovani gay.

Racconta dell'amore incipiente e latente tra Matías e Jerónimo in un piccolo paese argentino alla fine degli anni Novanta dove la sessualità preadolescenziale è inibita dai pregiudizi familiari e dalle idiosincrasie di una piccola città. Anni dopo si incontrano di nuovo, da giovani adulti, e Matías affronta i suoi sentimenti così a lungo negati.

Tra Hugo e Patrick c'è una forte attrazione. Ma quando Hugo riceve una promozione, dovrà decidere cosa è davvero importante per lui.

In uno sperduto buco nel deserto vivono Ramona e la sua più che ambigua "governante", sempre pronte a stuzzicare in ogni modo la gang composta da Mickey e dai suoi fratelli. E la situazione si fa via via sempre più strana...