Il principe Prospero invita la nobiltà locale a stare nel suo castello come protezione contro una piaga in arrivo, la Morte Rossa. Ordina ai suoi ospiti di partecipare a un ballo in maschera e, in mezzo a un clima di dissolutezza e depravazione, nota la voce di uno sconosciuto incappucciato tutto vestito di rosso. Chi sarà?

Bubba, un uomo intellettualmente disabile, è falsamente accusato di aver aggredito una giovane ragazza. Travestito da spaventapasseri, si nasconde in un campo di grano, solo per essere braccato e colpito da quattro uomini vigilanti. Dopo essere stati assolti per mancanza di prove, gli uomini si ritrovano perseguitati uno ad uno.

Joseph e la sua famiglia vivono in una remota regione selvaggia dedicandosi all'attività di cacciatori di pellicce. La loro tranquillità viene minacciata quando iniziano a sospettare che le loro trappole siano compromesse dal ritorno di un lupo selvaggio e solitario. Determinato a catturare il predatore sul fatto, Joseph lascia la sua famiglia per rintracciarlo mentre la moglie Anne e la figlia Renée trovano fuori casa un uomo di nome Lou gravemente ferito e dato per morto. Più a lungo Lou rimane e più Joseph è assente, più Anne diventa paranoica e l’idea dell’esistenza di un misterioso predatore nei boschi diventa lentamente una minaccia molto tangibile e vicina.

La vita di un pastore protestante sembra finire sull’orlo del baratro quando sua figlia, testimone di un regolamento di conti tra malviventi, viene uccisa brutalmente. Il detective che si occupa del caso ha una sorpresa per il reverendo: avere il killer a sua disposizione per vendicarsi, ma alla sola condizione di non ucciderlo.

Nipote di Sir Neville Blakehouse, Susan Morgan sta per sposare un architetto francese, Pierre Brissac. Il giovane, durante un viaggio in Inghilterra, viene gettato a mare; credutolo morto, Susan si rassegna a prendere per marito l'ambiguo Sir Arold. Ma questo è un matrimonio infelice, poiché Arold non ha altra intenzione che quella di disfarsi della moglie per goderne le ricchezze, insieme all'avida Lilian, che funge da governante, ed a Roger, il maggiordomo. Spinta alla pazzia, Susan si uccide cadendo dalla torre del castello. Ma Pierre non è morto: salvato, dopo lunga amnesia, riacquista la memoria e accorre a Blakehouse in tempo per sapere dallo spirito dell'amata Susan - incarnatosi per privilegio d'amore - come ella sia morta e come, una volta defunta, abbia spinto alla tomba tutti e tre i suoi assassini. Né a Pierre toccherà miglior sorte, poiché cadrà morto per colpa degli spiriti, vagolanti nel maniero alla ricerca di vivifico sangue.

Durante una video chat notturna, sei amici del liceo ricevono un messaggio di Skype da una compagna di classe che si è uccisa esattamente un anno prima. Inizialmente pensano che si tratti di uno scherzo, ma poi si rendono conto che hanno a che fare con qualcosa che non fa parte di questo mondo, qualcosa che li vuole morti.

Henry è un uomo d'affari, maltrattato dal proprio capo e tradito dalla moglie, ciò nonostante, è sempre stato un bravo ragazzo, uno che ha fatto sempre "la cosa giusta". Una mattina però, si risveglia con il volto coperto da una maschera bianca inasportabile. Finalmente avrà l'opportunità di vendicarsi di tutti coloro che hanno reso la sua vita un inferno.

1936. Una famiglia tedesca, i Wollners vivono nella contea rurale di Morgan, nel West Virginia vengono contattati dal Terzo Raich per ospitare uno studioso Richard Wirth, che lo accettano subito nella loro casa. Il grande progetto occulto di Wirth isola i Wollner dal resto del mondo, facendoli diventare giocatori in un gioco di sopravvivenza. 71 anni dopo, la vita di Evan Marshall si è fermata a 25 anni, dopo la scomparsa del fratello maggiore Victor da un campeggio vicino a Town Creek, ma quando quest'ultimo è ricomparso vivo per farsi aiutare da suo fratello per sconfiggere i demoni.

Real Fiction è il quinto film di Kim Ki-duk e senz'altro si discosta molto da quanto abbiamo visto di suo finora. In primo luogo perché è girato in video, poi per la forma stessa del girato, che è piuttosto metacinematografico. Forse un film più freddo, meno appassionante di altri, ma senza dubbio interessante, e vi si ritrovano molte delle tematiche del regista, come il senso di emarginazione, la violenza, il silenzio...