Un vagabondo si innamora di una bella fioraia cieca che lo scambia per un milionario. Il povero vagabondo vivrà numerose avventure, nel tentativo di aiutare economicamente la fioraia.

Durante la Prima Guerra Mondiale, per uno stupido puntiglio, un generale francese ordina un attacco a una postazione tedesca praticamente inespugnabile. Il colonnello Dax, ufficiale coraggioso e onesto, capisce la follia dell'ordine e cerca di evitare la carneficina, ma, di fronte all'ottusità dei suoi superiori, è costretto a eseguire i comandi. L'assalto, naturalmente, fallisce, ma non è tutto: il tronfio generale fa fucilare tre soldati per vigliaccheria.

Il vagabondo, ingenuo e tenero cercatore solitario, sfida le avversità del rigido freddo del nord e incontra il rude mondo dei cercatori d'oro, animato dalla febbre di rivalsa che lo accomuna nell'impresa agli avventurieri, ai derelitti, ai fuggiaschi, alle donne che popolano questo universo selvaggio.

Tre reduci americani della Seconda Guerra Mondiale tornano a casa, scoprendo che nel frattempo molte cose sono cambiate e che la vita militare li ha ormai trasformati: Homer, mutilato delle mani, cerca di recuperare il rapporto con la sua fidanzata e di superare la sua condizione di disabile; Al trova che la sua famiglia è cambiata e i figli sono cresciuti senza di lui; Fred si ritrova con la moglie che non lo ama più ed un lavoro insoddisfacente e si innamora della figlia maggiore di Al. Insieme i tre dovranno trovare la via per far conciliare le loro drammatiche esperienze con la vita di tutti i giorni, per poter rimettere insieme i pezzi ed andare avanti.

Una misteriosa cliente (Astor) si rivolge a Sam Spade (Bogart) per ritrovare una preziosissima statuetta antica, raffigurante un falcone, a cui è interessato anche il gangster Joel Cairo (Lorre): dopo complicate vicende, Spade scoprirà che la statuetta è un falso e che la donna l’ha raggirato per ottenere un ingente somma di denaro.

La bella Laura Hunt è trovata assassinata nel suo appartamento di New York con una revolverata che le ha sfigurato il viso. Il tenente McPherson indaga, appassionandosi al caso in modo ossessivo. Da un romanzo di Vera Caspary, sceneggiato da Jay Dratler, Samuel Hoffenstein e Betty Reinhardt. Film di culto per gli amanti del cinema nero: eleganza, decadenza, perversione, crudeltà, umorismo e una forte vena di necrofilia ne fanno un cocktail unico. Il motivo di David Raksin (“Laura”) incanta ancora oggi. Uno di quei film felici dove tutto concorre al risultato finale: regia, sceneggiatura, fotografia (J. LaShelle, premio Oscar), scenografia, musica. Alcune scene furono dirette da Mamoulian, poi sostituito dal produttore D.F. Zanuck con Preminger. 3 minuti tagliati poco dopo l'uscita del film sono stati reintrodotti in certe versioni video.

Viridinia si prepara ad iniziare la sua vita da suora quando viene mandata, un po' controvoglia, a trovare il suo vecchio zio, Don Jaime. Lui la sostiene, ma i due si sono incontrati una sola volta. Jaime pensa che Viridinia assomigli alla moglie morta. Virdinia ha segretamente disprezzato quest'uomo per tutta la vita e trova le sue peggiori paure provate quando Jaime si mette in testa di sedurre la sua pura nipote. Viridinia è disfatta da come suo zio ribalta i piani che aveva fatto per entrare nel convento.

Dal romanzo The Manchurian Candidate (1959) di Richard Condon, sceneggiato da George Axelrod: subìto il lavaggio del cervello da parte dei comunisti, un sergente americano rientra dalla Corea trasformato in sicario telecomandato per un attentato politico che potrebbe sovvertire la situazione degli USA. Snobbato ai suoi tempi da 9 critici su 10, attaccato da destra e da sinistra, ma rivalutato più tardi (e non soltanto perché anticipa la fine tragica dei Kennedy) e persino ridistribuito nel 1987. Per l'allucinata costruzione e gli effetti barocchi, a mezza strada tra Hitchcock e Welles, questo thriller fantapolitico può riuscire anche divertente al suo livello di corrosiva satira politica. Squadra di attori di prim'ordine. Rifatto nel 2004 da J. Demme col titolo The Manchurian Candidate.AUTORE LETTERARIO: Richard Condon

Verso la fine dell'Ottocento, un giovane di nome William Blake intraprende un viaggio verso una piccola cittadina di frontiera in cerca di un lavoro. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Dopo aver ucciso un uomo per legittima difesa è costretto a scappare, braccato da un gruppo di spietati cacciatori di taglie.

Christine Daae, all'Opera di Parigi, viene guidata al successo da una voce misteriosa che proviene dalle pareti del suo camerino. La voce appartiene ad un uomo misterioso il cui volto è coperto da una maschera, che invita la donna a lasciare il suo fidanzato e a continuare la carriera da cantante. Christine finge di accettare ma il Fantasma, scoperto l'inganno, la rapisce e la porta nei sotterranei del teatro.

Chen, maestro spirituale e pacifico divulgatore della dottrina buddista si reca in Inghilterra per diffondere i suoi insegnamenti. Nel corso della sua permanenza londinese incontra Lucy, una ragazza per la quale prova una sincera attrazione, che ha la sfortuna di venire tormentata e maltrattata dal padre, un famoso pugile. E quando Chen interviene durante una delle sfuriate dell'uomo, sottraendo Lucy alle sue percosse, si trova costretto a dover affrontare il desiderio di vendetta del pugile.

Eve Gill, studentessa della Royal Academy Dramatic Arts, cerca di scagionare l'amico Jonathan che pretende di essere ingiustamente sospettato di avere ucciso il marito della sua amante Charlotte, diva del music-hall. Oltre a innamorarsi dell'ispettore che indaga sul caso, scopre alla fine chi è il vero colpevole.

Dopo una lunga guerra gli abitanti della Terra, stremati, creano un nuovo ordine mondiale basato sulle conquiste del progresso. Ben presto però la gente si ribella a una vita troppo ordinata e perfetta. Il primo lancio di uomini sulla Luna placa la rivolta. Brillante e inquietante visione, in chiave fantascientifica, del clima prebellico mondiale. Ottima la sceneggiatura del romanziere Herbert G. Wells. Splendide le scenografie.

Jakie, un ragazzo ebreo, sconvolge le tradizioni di famiglia perché non vuole cantare in Sinagoga, come hanno fatto tutti i maschi di famiglia prima di lui per cinque generazioni. Infatti ama il jazz e a questo vorrebbe dedicare la sua carriera. Il padre, il cantore Rabinowitz, lo osteggia apertamente finché dopo un'aspra discussione Jakie lascia casa e se ne va per la sua strada. Cambia il nome in Jack Robin e si dipinge la faccia di nero per seguire le sue aspirazioni, finché non gli si presenta la grande occasione con l'aiuto di Mary Dale, famosa cantante, con cui ha una relazione. Arrivato a questo punto Jack dovrà riconsiderare le sue scelte, anche nei confronti della sua famiglia.