Due giovanissimi sciuscià (da "shoe-shine", lustrare scarpe) napoletani sognano di comperare un cavallo bianco tutto per loro e, per averlo, s'invischiano in un "lavoretto" per adulti che li porta in un carcere minorile.
Jack Kevorkian è un anziano medico di origine armena che, in un periodo che va approssimativamente dal 1990 al 1999, ha assistito nel suicidio più di 130 pazienti. Ne seguiamo l'azione a partire dal primo malato che, a causa delle ormai insostenibili sofferenze che gli procura la malattia, gli fa esplicita richiesta di morire. Kevorkian sostiene che chi è affetto da una patologia grave e incurabile e vuole lasciare questo mondo ha diritto di farlo. Per aggirare la legge del Michigan il medico ha realizzato e mette in atto, con la collaborazione di sua sorella e dell'amico Neal Nicol, una complessa strategia. Riprende le dichiarazioni dei pazienti (con a fianco i familiari) da cui emerga il loro esplicito e consapevole desiderio di non vivere più. Predispone quindi un'attrezzatura che il malato aziona personalmente. Ciò gli procura comunque numerose chiamate in giudizio da cui esce assolto.
Richard, un professore del college, riceve una diagnosi che può cambiargli la vita e decide di rinunciare a tutte le convenzioni e alle apparenze per vivere la propria esistenza nel modo più coraggioso e libero possibile. Con un senso dell'umorismo tagliente, coraggio e un pizzico di follia, attraversa ogni tipo di vizio: fuma, beve, fa sesso e rivolge insulti a chiunque gli dia fastidio, provando un piacere mai avuto in tanti anni.
In una piccola città della Russia zarista vivono tre fratelli: Ivan è un cinico, Alexei un vero santo, Dimitri un gaudente giocatore che odia il padre. Quando questi viene trovato ucciso è Dimitri a essere ingiustamente accusato, ma egli, cosciente delle sue colpe di figlio, accetta la condanna. Catapultato nell'universo poetico del grande scrittore russo, Brooks riesce comunque a cavarsela. Merito degli attori (notevole l'interpretazione di Yul Brynner nei panni di Dimitri), ma anche dell'atmosfera generale che il regista riesce a dare alla messa in scena: febbrile e dolorosa, fantasmagorica e insieme ricca di allusioni simboliche.
L'unico sopravvissuto di una sfortunata missione spaziale rientra a casa. Ma non è da solo: nel suo corpo è nascosta una creatura molto pericolosa. La sua unica speranza di salvezza risiede in una dottoressa pronta a fare tutto il possibile per non perdere il suo paziente.
Dopo quasi cinquant'anni di matrimonio, la contessa Sofya, devota moglie di Lev Tolstoj, scopre improvvisamente che tutto il suo mondo va gambe all'aria. In nome della sua nuova religione utopica e delle sue idee anarco-cristiane, il grande romanziere russo ha rinunciato al titolo nobiliare e alle sue proprietà per diventare povero, vegetariano e celibe; potrebbe inoltre essere stato convinto da Chertkov, il suo discepolo, a lasciare i diritti dei suoi ironici racconti al popolo russo anziché alla famiglia. Con ogni stratagemma, la donna lotta ferocemente contro la comunità libertaria che si è installata in casa sua per quel che ritiene le appartenga. Allontanata da Tolstoj riuscirà a rivederlo solo in punto di morte, nell'ultima stazione.
Parigi, 1937. Una giovane rifugiata ebrea viaggia dalla Russia all'America in cerca del padre e si innamora di un cavallerizzo tzigano. L'arrivo dei nazisti non li aiuterà.
Nella vicenda dell'impero russo e della famiglia dei Romanov entra la strana figura del monaco profeta Rasputin che ha influenza sull'imperatrice. Rasputin viene ucciso e la rivoluzione si profila all'orizzonte.
Il capitano Turner, l'anziano mozzo Wilbur e la giovane naufraga Celeste raggiungono il relitto del Poseidon, un transatlantico misteriosamente naufragato durante la notte di Capodanno. Nella carcassa della nave trovano della gente ancora viva.