Siamo a Catana nel III secolo a.C. L'eruzione dell'Etna provoca la distruzione della città. La piccola Cabiria, figlia di Batto, trova scampo sulla spiaggia, ma pirati fenici le catturano e le portano a Cartagine. Cabiria, che sta per essere sacrificata al dio Moloch, è salvata da Fulvio Axilla e dallo schiavo Maciste. Denunciati da Bodastoret, essi riescono però a fuggire, e Maciste, prima di essere preso, consegna Cabiria a Sofonisba, figlia di Asdrubale. La guerra fra Roma e Cartagine si inasprisce: Annibale varca le Alpi, Asdrubale stringe alleanza con Massinissa. Passano gli anni, Fulvio ritorna quindi a Cartagine, riesce a liberare Maciste e fugge dalla città. Intanto Cabiria è riconsegnata da Sofonisba a Khartalo, ma ancora una volta è salvata da Maciste. Catturata di nuovo, è data per morta; ma Sofonisba confessa a Fulvio e a Maciste che la fanciulla è viva. Infine i tre si imbarcano per l'Italia; Cabiria e Fulvio si abbracciano, avendo scoperto di essere innamorati.

Un regista alcolizzato, insieme ai suoi due bizzarri assistenti, tenta di salvare una casa di produzione indipendente realizzando un film muto e puntando sulla partecipazione di grandi nomi del cinema: Paul Newman, Liza Minnelli, James Caan, Anne Bancroft e il mimo francese Marcel Marceau che pronuncia l'unica parola del film. Film ineguale e squilibrato come la fantasia del suo autore; raffica di gag mute, doppi sensi e demenzialità ante litteram. Alcuni momenti, però, sono indimenticabili.