Un maturo avvocato incontra un'attrice che fu sua amante e accetta il suo invito di passare con la giovane moglie il weekend in una villa di campagna. Carosello tragicomico di amori incrociati. La migliore commedia del regista, un capolavoro. Nelle cadenze frivole di un "invito al castello" con risvolti comici da pochade rivela un retrogusto amarissimo. Grande compagnia d'attori, eleganza suprema. Bergman sostiene di essere negato all'umorismo, al registro leggero. Dopo Una lezione d'amore, questo film lo smentisce. Premiato a Cannes nel 1956.
Una tempesta scaraventa sull'isola dell'Asinara un gruppetto eterogeneo di naufraghi: quattro camorristi, le due guardie che li stavano accompagnando in penitenziario, e i quattro membri di una compagnia teatrale di giro. Tre dei camorristi decidono di spacciarsi per teatranti, con l'aiuto (riluttante) del capocomico Oreste Campese, per sfuggire alla cattura da parte del direttore del carcere. Ma De Caro, il direttore, è uomo diffidente, e sospetta subito che la compagnia Campese ospiti qualcuno dei carcerandi sopravvissuti al naufragio.
Nella Londra del 1600 l'attrice di teatro più bella e famosa era un uomo: Edward «Ned» Kynaston. All'epoca, infatti, alle donne era vietato recitare in palcoscenico e tutte le parti femminili erano affidate agli attori maschi. Ma con l'ascesa al trono di Carlo I le cose cambiano e per Ned Kynaston, vero acclamatissimo divo, è la fine. «Condannato» a recuperare la propria virilità, va in crisi e comincia a chiedersi chi sia veramente. Buona ricostruzione storica.
Irena è una regista di teatro sperimentale che accetta la proposta di Don Iridio di allestire in un istituto penitenziario (le Vallette a Torino) una versione della passione di Cristo. Quella che inizialmente sembrava un'esperienza lavorativa, sarà per Irena fonte di grandi cambiamenti nella sua vita.