Una coppia anziana vive in un appartamento parigino pieno di oggetti, di ricordi, di libri. Lui è uno studioso di cinema che sta scrivendo un libro sulla relazione tra sogni e film, lei è una psicanalista in pensione, che comincia a patire i sintomi dell'Alzheimer. La loro lunghissima relazione poco a poco si disgrega, mentre cercano per quanto possono di sostenere il figlio, che ha problemi di tossicodipendenza.

Jutta è una ragazza selvaggia che i contadini del suo villaggio considerano una strega. Solo lei del resto è capace di arrivare in cima alla montagna quando da questa, nelle notti di luna piena, scende una luce blu. Ma un giorno arriva al villaggio un pittore che la segue nell'ascesa verso il monte. Film di montagna della Riefenstahl, che subito dopo sarà la regista ufficiale del Fuhrer. E già in questo film, nonostante tra gli sceneggiatori figuri il teorico del cinema Bela Balasz (comunista), c'è aria di "sangue e suolo".

Il film segue la storia di Joe Doucett, un uomo che viene improvvisamente rapito e tenuto prigioniero in isolamento per vent'anni. Quando viene liberato senza spiegazione, si imbarca in una missione per trovare la persona che ha orchestrato la sua prigionia, per poi scoprire che il vero mistero riguarda il perché sia stato reso di nuovo libero.