È una vita che oscilla tra luci e ombre, quella di Olfa, donna tunisina e madre di quattro figlie, un’esistenza spesso ribelle, ma inesorabilmente schiacciata dal peso della tradizione e della società. Un giorno, le sue due figlie maggiori spariscono. Per riempire quell’incomprensibile vuoto, la regista Kaouther Ben Hania invita due attrici professioniste a prendere il loro posto al fianco della donna e delle due figlie minori, per ripercorrere e mettere in scena – tra realtà e finzione – la storia della famiglia. Ne scaturisce un viaggio intimo e profondo pieno di speranza e sorpresa, un’opera emozionante e catartica, tragica ma anche inaspettatamente divertente, candidata all’Oscar 2024 per il Miglior documentario.

Parigi. In un elegante stabile abitato da famiglie dell’alta borghesia, Renée Michel è la portinaia: vedova, burbera e sciatta, ne è il perfetto stereotipo. Celato a tutti è però il suo grande interesse per la lettura, la musica, la filosofia, l’arte, che coltiva da autodidatta con passione e intelligenza. Qualche piano più in su c'è Paloma Josse, una bambina di undici anni arguta e sagace, decisa a suicidarsi il giorno del suo dodicesimo compleanno. Renée e Paloma, una donna e una bambina che emergono per intelligenza e conoscenze dall'abietto tessuto sociale contemporaneo, condannandosi in questo modo a un esilio intellettuale che impedisce loro di manifestarsi nel mondo.

Uno studente di architettura in lutto frequenta un'università in Spagna, dove incontra una conterranea in fuga da una famiglia difficile.

Un dissidente del regime castrista nonché ex prigioniero politico cubano vive da tempo in esilio a Miami in Florida. L'arrivo negli Stati Uniti della sua famiglia dopo otto anni di separazione, è occasione di gioia ma anche un motivo di più per sperimentare la triste condizione degli esiliati.