Il documentario descrive la spedizione italiana di luglio 2007 "K2 Mountain Freedom" degli alpinisti Daniele Nardi, capospedizione, Mario Vielmo, Stefano Zavka e Michele Fait. La spedizione è stata seguita e documentata da Marco Mazzocchi e da una troupe RAI, che hanno effettuato le riprese a partire dal loro arrivo a Islamabad, descrivendo il ritrovo con Daniele Nardi, il viaggio attraverso il Pakistan per raggiungere Askole, l'ultima località raggiungibile da veicoli, e quindi il lungo viaggio a piedi e l'ascensione attraverso il ghiacciaio Baltoro fino al campo base a quota 5100 m. Nei giorni successivi hanno proseguito l'ascensione ai campi superiori solo i quattro alpinisti e Mazzocchi è rimasto al campo base occupandosi dei contatti radio con essi, per questo motivo il documentario nella parte finale utilizza spesso immagini filmate dagli stessi alpinisti.

Stanley a causa di una maledizione che si è abbattuta su tutta la famiglia, si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per questo viene ingiustamente condannato a diversi mesi di detenzione nella prigione di Camp Green Lake. Lì, lui e alcuni compagni di sventura, Squid, Armpit, ZigZag, Magnet, X-Ray e Zero, sono costretti dalla temibile direttrice del carcere Warden Louise Walker e dai suoi uomini di fiducia, Mr. Sir e Mr. Pendanski, a scavare buche. Nessuno sa quale sia la vera ragione di tutte queste buche ma Stanley presto inizia a chiedersi come mai la direttrice abbia tanto interesse che i ragazzi trovino qualcosa di speciale...

Impari ma vittoriosa lotta di un montanaro, membro di una squadra di soccorso, oppresso da un forte senso di colpa per la morte di una ragazza, contro una squadraccia di feroci rapinatori che ha preso in ostaggio la sua ragazza e un collega per recuperare tre valigie imbottite di denaro rubato. Data per scontata la sagra degli stereotipi, ci si può abbandonare al piacere della visione, dell'avventura, delle esibizioni acrobatiche, dei trucchi di questo film-giocattolo di cui la rilucente massa muscolare di S. Stallone è il vero contenuto. “Cliffhanger” significa qualcosa come “attaccato alla rupe”, ma è anche una parola di gergo per indicare un serial fatto di episodi con il finale in sospeso che si risolve solo nella puntata successiva, oppure film di azione avventurosa che coniuga la suspense con la vertigine.

Il giovane scalatore Peter Garret deve compiere una missione ai limiti dell'impossibile: scalare il temibilissimo K2 sino a 8'000 metri per salvare la sorella rimasta intrappolata durante una spedizione...

Il racconto di una delle più grandi tragedie dell'Himalaya. Kurt Diemberger e Julie Tullis ritornano al K2, dopo due precedenti tentativi, per scalare la loro "montagna delle montagne". è il sogno di tutti gli alpinisti delle nove spedizioni presenti al campo base quella drammatica estate del 1986. Tredici alpinisti di sette nazioni, compreso Renato Casarotto, perdono la vita. Kurt e Julie, nel loro ultimo tentativo, raggiungono la cima, ma Julie e altri quattro muoiono nella discesa, prigionieri della tempesta a 8000 metri. Vincitore del "Premio Genziana" al Trento Film Festival.

Denis Ducroz racconta magistralmente, attraverso immagini dell'epoca, ricostruzioni ed interviste ai protagonisti, la tragica vicenda di Jean Vincendon e François Henry. Nel dicembre del 1956 i due giovani alpinisti parigini partono per scalare il versante della Brenva del Monte Bianco. Sulla montagna incontrano Walter Bonatti ed un suo cliente e insieme a loro riescono a portare a termine l'ascensione. Giunti al termine delle difficoltà le due cordate si separano: gli Italiani salgono verso la cima del Bianco, mentre i Francesi tentano una discesa diretta verso Chamonix. Ha così inizio la tragedia: Jean e François si perdono nella bufera e finiscono intrappolati sul bordo di un enorme seracco. I soccorsi prima tardano a partire, poi, nonostante l'intervento di Lionel Terray ed un primo tentativo di uso dell'elicottero, falliscono e i due ragazzi vengono abbandonati. Tutto sotto gli occhi sconvolti dell'intera Francia.

1959, Cesare Maestri e Toni Egger primi alpinisti ad aver raggiunto il Cerro Torre. Durante la discesa Egger precipita e con lui scompare la macchina fotografica. Così qualcuno inizia a sospettare: saranno saliti davvero? In questo modo si apre una delle più grandi polemiche della storia dell'alpinismo. Dopo oltre quarant'anni nessuno è ancora riuscito a ripetere quell'itinerario, e mettere la parola fin a questa vicenda. Nell'inverno australe del 2002 ci provano quattro alpinisti svizzeri e questo film è il racconto della loro impresa, ma è anche un omaggio ai grandi protagonisti del passato. Cesare Maestri e Cesarino Fava che raccontano del '59 e Casimiro Ferrari, primo salitore della parete ovest che gli alpinisti incontrano per caso in Argentina pochi giorni prima che una malattia lo porti via per sempre.

Il 31 luglio del 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli piantano la bandiera italiana sulla cima del K2, a 8616 metri sul livello del mare. Il racconto di questa grande impresa dell'alpinismo italiano è accompagnato dalle immagini girate dal cameraman ufficiale della spedizione, Marino Fantin, recentemente restaurate: la preparazione, l'allestimento del campo base, la salita verso la vetta.