Un uomo schiavo dell'alcol e di una vita ormai senza senso cerca conforto, inutilmente, prima nell'amicizia poi in una donna. Consapevole della sua irrimediabile solitudine, si suicida. È un film psicologico di grande vigore drammatico.

Un uomo gravemente ferito viene raccolto in mare. Una volta ristabilitosi scopre di aver perso totalmente la memoria ma non le proprie abilità, dal parlare varie lingue all'usare con disinvoltura armi e arti marziali. Il recupero di una cassetta di sicurezza presso una banca di Zurigo non fa che aggiungere confusione, visto che contiene sei passaporti diversi. Tra tutte l'identità più probabile sembrerebbe quella di Jason Bourne, americano residente a Parigi. Giocoforza recarvisi, convincendo una ragazza a dargli un passaggio in cambio di 10.000 dollari. Ma qualcuno della Cia sa benissimo chi è lo smemorato, e preferirebbe decisamente vederlo morto...

Jason Bourne è tornato. La sua angoscia è sempre alimentata dal bisogno di sapere chi e perché lo ha trasformato in una macchina per uccidere cancellandone l'identità. A questo si aggiunge il desiderio di vendicare la morte della sua compagna. Il teatro dell'azione è estremamente vario: da Mosca a Londra, da Torino fino a Tangeri passando per la Spagna fino a un epilogo che dovrebbe essere programmaticamente destinato a chiudere la trilogia.

Berlino, 1936: Solomon Sorowitsch è considerato il Re dei falsari, un vero e proprio artista della riproduzione di banconote e documenti falsi. Mandato nel campo di concentramento di Mathausen, e successivamente a Sachsenhausen, ritrova Herzog, l'ispettore che lo aveva arrestato. L'uomo incarica Solomon ed altri prigionieri di falsificare banconote inglesi e americane, nel tentativo di mettere in ginocchio l'economia dei paesi nemici, in cambio di un trattamento di favore.

Nel 1942 una famiglia di ebrei olandesi si nasconde in una casa di Amsterdam e si rinchiude nella soffitta insieme ad alcuni amici. Nonostante le durissime condizioni di vita, la piccola Anna riesce ad avere momenti di spensieratezza e affida alle pagine del suo diario i suoi pensieri. Ma un brutto giorno i Frank sono arrestati e deportati in un campo di concentramento.

Sorpreso dalla travolgente avanzata delle forze armate giapponesi, un sommergibile americano mezzo scassato, comandato da un ufficiale sempre più incredulo e da un 'secondo' truffaldino, carico di capre, partorienti e ausiliarie e dipinto di rosa (il colore dell'antirugine perché non c'è stato il tempo di riverniciarlo), vaga per l'Oceano alla ricerca della salvezza. Attaccato da una nave amica, per far credere di essere stato affondato lascerà dietro di se una scia di biancheria intima maschile e femminile. Il suo equipaggio diventa l'idolo della marina americana.

Il 17 febbraio del 1943, quando il governo tedesco dichiarò caduta e perduta Stalingrado, un gruppo di studenti dell'università di Monaco si convinse che la fine della guerra fosse ormai prossima. Otto mesi di bombardamenti continuati e le numerose perdite di soldati sul fronte orientale accrebbero l'ottimismo e l'euforia del movimento di resistenza studentesco de La Rosa Bianca. I tempi e il popolo tedesco erano maturi per il loro sesto volantino rivoluzionario. Furono i fratelli Scholl, Hans e Sophie, a offrirsi volontari e a immolarsi, ignari, per la causa. Quella mattina di febbraio centinaia di volantini di denuncia contro i crimini nazisti vennero disseminati lungo i corridoi degli atenei. Un gesto azzardato che divenne il loro punto di non ritorno: sorpresi da un sorvegliante, furono interrogati dalla Gestapo, processati dalla Corte Popolare di Giustizia e condannati alla ghigliottina in soli cinque giorni.

Edmond Batignole è un piccolo bottegaio nella Parigi del 1942 occupata dai nazisti. Uomo mediocre, né collaborazionista né perseguitato, approfitta egoisticamente della disgrazia dei vicini - una famiglia di ebrei denunciata alle autorità da suo genero - per occuparne l'appartamento. Quando però Simon, il figlioletto dei vicini fortunosamente scampato alla deportazione, bussa alla sua porta, Edmond si impietosisce e, in modo rocambolesco, aiuta il bimbo a rifugiarsi in Svizzera assieme a due cuginette. Sulle orme di Benigni, Jugnot realizza un film in equilibrio tra gravità e leggerezza, tra impegno civile e gusto romanzesco, rivisitando con emozione uno dei capitoli più controversi della storia francese. Presentato al festival di Locarno, il film ha riscosso in patria un notevole successo di pubblico e di critica. Resterà nella memoria l'affilata caratterizzazione che l'attore-regista offre del francese medio negli anni dell'Occupazione.

Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, mentre perlustra l'Atlantico in cerca del nemico, si imbatte nel Kabalo, un mercantile armato belga. Il Belgio è una nazione neutrale però il battello naviga a luci spente e trasporta aerei inglesi. Scoppia una battaglia in cui Todaro perde un uomo valoroso e affonda il mercantile senza pietà. Non è però l'affondamento che fa di lui un eroe consegnato alla memoria eterna. Piuttosto, è il salvataggio dei 26 naufraghi, effettuato navigando in emersione per 4 giorni e 4 notti mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Il capitano del Kabalo, congedandosi da lui, gli chiede perché si sia esposto ad un tale rischio per loro che al suo posto non lo avrebbero mai fatto. Todaro risponde: "noi siamo italiani".

Come passano il tempo gli skinheads filonazisti di Melbourne? Vanno a picchiare vietnamiti e altri immigrati asiatici nei loro ghetti, si disputano le ragazze, fanno razzie e devastazioni nelle case dei ricchi. I propositi dell'esordiente sceneggiatore-regista sono di offrire una documentazione impassibile e oggettiva di una fetta della società australiana, ma alcuni ingredienti romanzeschi e un certo compiacimento nella rappresentazione della violenza li smentiscono, almeno in parte. Più di una polemica sui mass media australiani, com'era inevitabile.

Romain, trent’anni, fa il fotografo. Un giorno scopre di essere affetto da una malattia incurabile: gli restano solo pochi di mesi di vita. A mano a mano che si avvicina alla fine diventa sempre più crudele con il suo partner, odioso con la sorella e con i genitori...

Ambientato in Toscana nel 1944, il film parla di quattro soldati neri americani della 92ª Divisione "Buffalo Soldiers" dell'esercito statunitense - interamente composta da militari di colore - che rimangono bloccati in un piccolo paese al di là delle linee nemiche, separati dal resto dell'esercito, dopo che uno di loro ha rischiato la vita per trarre in salvo un bambino italiano. Asserragliati sulle montagne toscane con i tedeschi da un lato ed i superiori americani incapaci di gestire gli eventi dall'altro, i soldati riscoprono una dimenticata umanità tra gli abitanti del paese, insieme ad un gruppo di partigiani e grazie all'innocenza ed al coraggio del bambino italiano, il cui affetto dona loro un segnale di speranza per riuscire ad andare avanti. Mentre il dramma della II Guerra Mondiale infuria, italiani, americani e tedeschi imparano il vero significato di amicizia e coraggio, in questa storia che dimostra cosa siano in grado di fare l'amore ed il potere dello spirito.

Sette soldati tedeschi rimangono intrappolati in un bunker durante la seconda guerra mondiale, credendo si essere circondati dai nemici. Quando vengono a conoscenza di un sistema di tunnel sotterranei e degli eventi inspiegabili accaduti proprio in quel posto le loro menti iniziano a vacillare.