Due detective svedesi vengono mandati in un paesino della Norvegia per aiutare la polizia locale a risolvere un caso di omicidio. Durante l'inseguimento nella nebbia del sospetto killer, accidentalmente uno dei poliziotti uccide il suo collega. Per nascondere l'incidente il detective accusa del delitto il sospetto assassino in fuga. Ma l'uomo ha visto tutto e baratta il suo silenzio con quello del poliziotto.
Il leone è il simbolo di Venezia, ma anche del coraggio: quello di una città e nel nostro caso di un Festival cinematografico e di un evento mediatico che non si sono arresi e che caparbiamente hanno “voluto” fortemente essere realizzati a dispetto del mondo intorno, del Covid-19 e della grande incertezza che domina la situazione globale. Lo sguardo privilegiato sull’evento è quello dell’attrice Anna Foglietta, che affronta con eleganza l’affascinante ruolo di madrina del festival senza perdere di vista la concretezza e la profonda umanità che l’hanno resa tanto amata dal pubblico italiano. Un crescendo di emozioni, che tra palco e dietro le quinte coinvolge lo spettatore in profondità.