Ispirato ad una novella di Camillo Boito. Venezia, 1886: la storia d'amore tra la contessa Serpieri ed il tenente austriaco Mahler si intreccia con le guerre di indipendenza italiane.

Hiraoka penetra nella casa di Riichi, uscito col figlioletto, e stupra sua moglie Sadako. Lei pensa di togliersi la vita, ma le manca il coraggio. Due giorni dopo, Riichi si allontana di nuovo e Hiraoka ritorna, ma Sadako prende una decisione radicale...

Uno scrittore che vive su un'isola combatte il ricordo di una vicenda amorosa. L'uomo chiama Bergman e una voce gli parla. Le consente di diventare una donna, un'attrice che chiama Marianne. Grazie a lei la storia prende forma. Marianne è felicemente sposata con Markus, un direttore d'orchestra di successo. Hanno una figlia di nove anni, Isabelle. Il migliore amico di Markus è David, già due volte divorziato. David frequenta spesso la casa dei degli amici e una sera, mentre Markus è assente, Marianne sente di provare attrazione nei confronti di David. Nonostante le resistenze il loro diviene amore pieno. Ma Markus entra in gioco in modo inatteso deciso a non perdonare. Film 'con' e 'senza' Bergman. 'Con' perché di Bergman sono il soggetto e la sceneggiatura. 'Senza' perché la Ulmann è come se ne avvertisse l'assenza e cercasse di sostituirne lo sguardo senza cercare vie originali per il proprio film. Ne deriva così un film senz'altro interessante ma irrimediabilmente 'datato'.

Nemmeno la guerra di Secessione è un motivo sufficiente perché Jess Birdwell (Cooper), di rigorosa osservanza quacchera, rinneghi i suoi principi che non ammettono in alcun modo la violenza. Il figlio Josh (Perkins), invece, si arruola nella Guardia Civile e sua madre (McGuire) è disperata. Ma il capofamiglia, quando è in gioco la vita di Josh, è pronto anch'egli ad armarsi di fucile.

La storia narra di una vicenda legata alla grandiosa eruzione del Krakatoa in Indonesia nel 1883. Il vulcano, o ciò che ne rimane, a differenza di quanto dica il titolo, è ubicato a sud-est di Sumatra, ma ad ovest di Giava.